Una nuora turca per il Gran Cancelliere di Emanuele Novazio

Una nuora turca per il Gran Cancelliere Si sono conosciuti in una università americana, cerimonia anche nel Paese della donna Una nuora turca per il Gran Cancelliere Il figlio di Kohlpresto sposo BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Poco dopo avere lasciato la Cancelleria, Helmut Kohl diventerà suocero di una turca. Suo figlio Peter, 33 anni, sposerà infatti entro la fine dell'anno Elif Sozen, la figlia trentenne di un uomo d'affari alla quale è legato da tempo. Le nozze saranno festeggiate in Germania e poi a Cannakale, in Turchia, e naturalmente in entrambe le occasioni ci sarà anche il «semplice deputato» Helmut Kohl, come i giornali di Ankara annunciavano ieri e la Cancelleria confermava. Peter e Elif si sono conosciuti 8 anni fa mentre studiavano a Boston: lui matematica e informatica, lei lingue (ne parla molto bene 6). Poco prima, il figlio minore di Kohl era stato coinvolto in un terribile incidente d'auto in Italia, mentre tornava in Germania da Bologna: la sua vita era stata per giorni appesa a un filo, e i genitori avevano fatto la spola da Bonn all'ospedale nel quale era ricoverato, a Monza. Dopo le nozze, la coppia si trasferirà a Londra, dove Peter già vive e lavora nel settore bancario. La sua relazione con Elif è nota da un anno: la notizia del fidanzamento era stata accolta con sarcasmo e non senza fastidio dalla stampa popolare di Ankara. Coincideva infatti con le polemiche provocate dalla richiesta turca di ammissione all'Ue, e dal rifiuto dei partner europei. All'origine di queste perplessità, si sottolineava in Turchia, c'era per l'appunto il governo di Bonn, oggetto per questo di cicliche manifestazioni di ostilità. Per lo stesso motivo, la candidatura di Schroeder alla Cancelleria è stata apertamente sostenuta non soltanto dalla stampa, ma anche da numerosi ambienti ufficiali turchi: al punto che la Cdu, il partito di Helmut Kohl, ha lamentato «l'intrusione» della comunità turca in Germania e delle stesse autorità di Ankara. Dietro l'appoggio a Schroeder, in realtà, c'era soprattutto la disponibilità del candidato socialdemocratico a modificare radicalmente la legge sulla nazionalità. Un impegno confermato nel programma di governo, e che consentirà a buona parte degli immigrati turchi residenti in Germania di ottenere la doppia cittadinanza: almeno novecentomila già nel '99, secondo i primi calcoli. Senza contare i figli degli immigrati di seconda generazione che nasceranno in Germania, e che potranno ottenere automaticamente il passaporto tedesco: decine di migliaia l'anno, si prevede. La riforma Schroeder non faciliterà soltanto la concessione del passaporto alla nuora di Helmut Kohl, garantendole contemporaneamente la possibilità di conservare quello turco. Farà cadere una delle principali ragioni degli imbarazzi che avevano accompagnato l'annuncio del fidanzamento fra Peter e Elif. Da questo punto di vista, anzi, il matrimonio del figlio del Cancelliere (ormai «ex», al momento delle nozze) avrà il valore di un sigillo sulle nuove, e più liberali, norme tedesche in tema di cittadinanza. Le relazioni fra Germania e Turchia, del resto, sono complicate e qualche volta tormentate proprio in ragione della massiccia presenza di immigrati turchi, il primo gruppo straniero con oltre due milioni di persone (gli italiani sono circa seicentomila). Il governo Kohl ha spesso accusato la Turchia di «esportare in Gennania il terrorismo»: negli ultimi anni, i consolati o le rappresentanze di imprese turche sono stati oggetto di centinaia di attentati del Pkk, il partito estremista curdo. Ogni settimana, decine di negozi gestiti da immigrati turchi sono danneggiati da esplosioni, all'origine delle quali ci sono quasi sempre lotte di clan. Ma sono stati proprio gli immigrati turchi a pagare il prezzo più caro all'odio razziale: a Moelln nel '92 e l'anno dopo a Solingen 4 donne e 4 bambine sono morte tra le fiamme. Anche di questo dovrà ricordarsi il deputato a Cannakale. Emanuele Novazio L'ex Cancelliere Helmut Kohl festeggiato durante la sua visita in Polonia ieri a Varsavia