Forze armate in rivolta
Forze armate in rivolta «I suoi reati ci costerebbero la carriera, giusto l'impeachment Forze armate in rivolta Contro il Presidente e comandante in capo LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO E adesso Bill Clinton scopre di avere un nuovo gruppo di pericolosi e potentissimi nemici, si trova a dover parare le richieste per il suo impeachment in arrivo da quegli stessi rappresentanti delle Forze armate che, secondo la Costituzione, dovrebbero rispettarlo non solo come il Presidente, ma come il loro Comandante in Capo. Il motivo della rivolta è il Sexgate e in particolare la questione del «doppio standard»: se adulterio e spergiuro sono due crimini che possono costare la carriera ad un ufficiale dell'Aviazione o dell'Esercito, perché il Comandante Supremo delle Forze Armate dovrebbe invece cavarsela come se niente fosse? Un dibattito che, sinora, era stato contenuto nelle caserme, ma D malumore adesso è uscito allo scoperto. Nella nuova edizione del «Navy Times», il colonnello maggiore Shane Sellers, un veterano da venti anni dei Marines, sostiene: «Ho sempre creduto che la legge fosse uguale per tutti. Dovremmo dun- que poter chiamare un bugiardo adultero esattamente ciò che è e cioè un criminale». Il gionale dell'Esercito, «Army Times», ha pubblicato una lettera in cui il colonnello John Baer dice che Clinton dovrebbe smettere di mandare cartoline firmate di apprezzamento a quegli ufficiali che tornano alla vita civile, invitati a seguire invece il suo esempio. Ovvero? Semplice, quando Baer ha ricevuto il suo certificato, lo ha strappato in quattro e lo ha rispedito al mittente con una nota in cui si legge: «Il carattere è importante e il tuo è stato dato via». Poi c'è James McDonough, già comandante delle truppe Usa in Bosnia nel '95, che ha pensato bene di lanciare il suo attacco al Presidente da dentro la Casa Bianca, dove lavora adesso con l'incarico di direttore strategico dei programmi di interdizione alle droghe. In un articolo scritto non per un oscuro giornale militare, ma per il «Wall Street Journal», McDonough se l'è presa con quell'episodio di sesso orale avvenuto proprio mentre il Presidente discuteva con un deputato lo spiegamento delle forze in Bosnia. «Quell'atto di sesso casuale in un momento di grande importanza sa d'intollerabile indifferenza e di grave mancanza di considerazione per la santità della vita dei soldati americani», si legge. McDonough non è stato né punito, né ammonito. «Sono ancora qui», risponde un po' sorpreso a chi lo cerca alla Casa Bianca. E se si chiede ai Marines che cosa ne sarà del colonnnello maggiore Sellers, il loro portavoce si limita a dire: «Il caso è sotto esame». Clinton non è mai stato amato dai militari Usa. Si porta dietro la «colpa» originale di aver evitato la leva per non andare in Vietnam. E poi quella di avere aperto ai gay. I vertici delle Forze Armate si trovano dunque a dover affrontare una delicata situazione. Non possono usare la mano pesante, ma se non fanno niente il malumore rischia di estendersi. Il numero due dei Marines, Terranee Drake, si è limitato a inviare un avvertimento ai suoi generali in cui ha ricordato loro che i Marines devono restare fuori dalle controversie pubbliche e che l'articolo 88 de! Codice di Giustizia militare prevede che chi usa «parole offensive» nei confronti del Presidente è soggetto a pene che vanno dalla radiazione a un anno di prigione o alla sospensione del la paga. Anche i vertici della Air Force hanno inviato una nota a tutti gli ufficiali in cui si mette in chiaro che si può scherzare sul Presidente, ma che quelle barzellette il cui linguaggio è «insultante o poco rispettoso» violano l'art 88. Ma gli avvertimenti, per ades so, sono stati ignorati. E una peti zione via E-mail partita dai Marines in cui si chiede l'impeachment del Presidente avrebbe già raccolto moltissime firme anche negli altri corpi delle Forze Armate. Lorenzo Sòrta Duro attacco sul giornale dei marines Dai vertici militari un ammonimento «Attenti a offenderlo sarete condannati»
Persone citate: Baer, Bill Clinton, Clinton, James Mcdonough, John Baer, Lorenzo Sòrta, Sellers, Semplice, Shane Sellers
Luoghi citati: Los Angeles, Usa, Vietnam
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