Dal re malato una spinta alla pace

Dal re malato una spinta alla pace Clinton annulla un viaggio elettorale in California per mediare tra Arafat e Netanyahu Dal re malato una spinta alla pace Hussein in campo al vertice e l'accordo prende forma WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il «Piccolo re» è arrivato ieri alla Wye River Plantation debole e smagrito dalla malattia ma deciso ad aiutare israeliani e palestinesi a colmare il divario che ancora li separava da un accordo decisivo per il futuro della pace in Medio Oriente. La presenza di re Hussein, una figura rispettata da tutti i partecipanti, ha contribuito a migliorare l'atmosfera nella tenuta in Maryland, che negli ultimi sei giorni aveva visto momenti di ostilità e di tensione tra le due delegazioni. «Il suo innegabile carisma, la sua lunga esperienza, il ruolo che ha svolto in passato - tutto questo», ha spiegato il portavoce del dipartimento di Stato James Rubin, «ha portato un po' di calore umano al dramma che qui si sta dipanando. Pensiamo che re Hussein possa fare la differenza». Il monarca hashemita ò malato di cancro linfatico ed e in cura presso la Mayo Clinic, in Minnesota. Finora aveva seguito l'andamento dei negoziati per telefono dalla clinica. Ma l'ultimo round di chemioterapia ha dato esili incoraggianti. E i medici hanno dato al re il permesso di recarsi in Maryland, dove ha una proprietà non lontano dalla Wye River Plantation. Re Hussein è sulla scena da ormai mezzo secolo, e negli ultimi anni è diventato un interlocutorechiave sia per gli israeliani che i palestinesi. Nel 1994 firmò la pace con Israele, e ha continuato a sviluppare una buona intesa con la leadership israeliana (prima di recarsi in Maryland il falco Ariel Sharon, neo-ministro degli Esteri, ha visitato il re in clinica). Ed ha naturalmente a cuore il futuro dei palestinesi, visto che rappresentano il 60 per cento della popolazione in Giordania. L'attentato a Beersheba lunedì aveva compromesso i negoziati e alimentato un clima di diffidenza reciproca tra le due delegazioni. Ma l'intenso lavoro svolto tra lunedì e martedì dal Presidente Clinton, che ha annullato una importante duegiorni elettorale in California per continuare a mediare tra Benyaniin Netanyahu e Yasser Arafat, ha rimesso in carreggiata i colloqui. E l'arrivo di Re Hussein ha creato quella «chimica» che ieri sera faceva di nuovo ben sperare. Le due parti erano tornate a negoziare su tutti gli aspetti della proposta americana, dalle questioni di sicurezza al futuro aeroporto palestinese. A metà giornata la Casa Bianca metteva in guardia contro un ottimismo prematuro. «Rimangono diversi divarii da colmare», ha detto il portavoce Joe Lockhart. Ma il clima era completamente cambiato rispetto a lunedì. E si stava lavorando sodo per concludere l'ac¬ co, dovrebbe dunque spianare la strada all'ultimo e più delicato round negoziale - sullo status di Gerusalemme e i confini del futuro stato palestinese, tra l'altro - previsto dagli accordi di Oslo. E proprio per questo sia gli israeliani che i palestinesi hanno cercato di portare a casa una serie di garanzie anche sui prossimi negoziati. Secondo fonti diplomatiche gli israeliani avrebbero accettato in linea di principio un ulteriore ritiro dal 14 per cento della Cisgiordania un risultato importante per Arafat. In compenso il leader palestinese avrebbe finalmente assicurato che ogni riferimento alla distruzione dello stato di Israele sarà rimosso dalla Carta palestinese. Gli accordi di Oslo stabiliscono che l'ultimo round negoziale dovrà concludersi entro il 4 maggio dell'anno prossimo. Ma gli israeliani insistono che Arafat s'impegni a non proclamare unilateralmente uno Stato palestinese quel giorno se i negoziati non saranno conclusi. «L'autore dell'attentato di Beersheba sarebbe un doppiogiochista, legato ai servizi segreti israeliani». Lo ha riferito ieri la radio militare israeliana, citando fonti dei servizi di sicurezza palestinesi. Ieri sera i servizi israeliani hanno confermato di aver contattato in passato Salem Rajah Abu-Sarsur, cui sarebbe stato proposto nel luglio scorso di divenire informatore dello Shin Bet, ottenendo un rifiuto. Andrea di Robilant I palestinesi «L'attentatore di Beersheba al soldo dei servizi israeliani» cordo entro oggi. L'impianto dell'eventuale accordo ad interim ieri sera appariva delineato. Secondo la «Cnn» l'intesa sarebbe a portata di mano e la firma potrebbe esservi domani in una cerimonia alla Casa Bianca. L'accordo, che prevede il ritiro degli israeliani da un 13 per cento della Cisgiordania in cambio di una serie di impegni palestinesi per schiacciare i focolai del terrorismo islami- Stretta di mano tra Netanyahu e Arafat sotto gli occhi di Clinton L'incontro tra Ariel Sharon e re Hussein nella clinica Usa dove il sovrano è in cura