REALITY SHOW IN CRISI di Alessandra Comazzi

REALITY SHOW IN CRISI REALITY SHOW IN CRISI ADESSO, ascolti alla mano, ci sono anche le prove: il reality show, cioè lo spettacolo della gente comune che accetta di fare scempio di se stessa, è in declino. Non conta il modo in cui viene realizzato, se ci sono gli auricolari oppure le videocassette. Addirittura Castagna, lo scorso anno, aveva perso consensi. Il pubblico da tempo dava segno di essersi stancato della fiction mascherata da tv-verità: allora meglio la fiction vera, è più rassicurante e professionale. Poi: Serena Dandini aveva im ruolo ben preciso. Nella «Posta del cuore», più che quel che c'è, si sente lei che manca. Perché Sabina Guzzanti è bravissima a imitare D'Alema (da antologia la scena in cui balla per conquistare la sua immagine allo specchio), a rendere surreale la Marini che imita l'Immagine che imita se stessa (struttura «en abime»), ma condurre, legare, coordinare, è un altro mestiere, e la Guzzanti questo non lo sa fare, bofonchia, balbetta, quasi si nasconde dietro la sua faccia di gomma. Infine: il vero fenomeno della serata non è la Guzzanti che batte la De Filippi per un pugno di share; non è la peraltro straordinaria imitazione di D'Alema di cui sopra e nemmeno i telespettatori perplessi nei confronti della De Filippi medesima che suggerisce agli eletti come comportarsi: l'idea poteva funzionare se i suggerimenti li avesse dati, per dire, Umberto Eco, oppure Chiambretti per buttarla sul comico. No, il vero fenomeno della serata è il successo schiacciante della dottoressa Gardini su Raiuno. Quasi 8 milioni di telespettatori contro i più o meno 3 e mezzo delle altre reti. Elisabetta Gardini, che da tempo mancava dal video, che se ne era andata dopo un flop nel ruolo di laica madonna dei dolori in «Caffè italiano», che nessuno avrebbe ritenuto capace di recitare, ha sbaragliato le impegnate, grintose concorrenti. Con la sua figura di donna, antropologicamente ambigua in quanto moderna e nello stesso tempo angelicata, moglie, madre e medico. Rigorosamente contro l'aborto. Più brava del marito. La più «politicamente corretta» fra le tre donne dei canali. Alessandra Comazzi