LA VERA CULLA DELL'OCCIDENTE
LA VERA CULLA DELL'OCCIDENTE LA VERA CULLA DELL'OCCIDENTE PERCHE' è importante, oggi, studiare e insegnare il Medioevo? Sergi risponde che la caratteristica più straordinaria, ai nostri occhi, del millennio medievale è la libertà con cui si sperimentavano le forme del potere, creandole dal nulla e modificandole secondo il bisogno. Un contrasto davvero stupefacente con l'immobilità delle istituzioni d'Antico Regime, che al momento buono si riveleranno impossibili da riformare e dovranno essere abbattute dalla spallata rivoluzionaria; ma anche una lezione per chi oggi si confronta con la difficoltà di riformale il sistema politico-istituzionale degli Stati tardo-novecenteschi. Sergi non è d'accordo con chi vede nel Medioevo soltanto una generica premessa di quel che seguì, del capitalismo o dello Stato moderno; e non si può dargli torto, perché non ha senso studiare un periodo soltanto come premessa di un altro. C'è da chiedersi, però, se questa presa di distanza non rischi di chiudere un canale di comunicazione importante con il pubblico dei non specialisti. Proprio a livello didattico, sarebbe ora di spiegare che il Medioevo, e non certo l'Antichità classica come ci facevano credere al liceo, è il crogiolo entro cui si forgia la civiltà occidentale, con i suoi tratti distintivi, buoni o cattivi che siano: l'amore per l'innovazione tecnologica, e la vocazione delle autorità a un capillare controllo delle coscienze; la presenza nella società di un clero sacralmente distinto dal laicato, e il culto spregiudicato del guadagno e del successo. E bisognerebbe ricordare quante realtà ancor oggi cruciali siano nate nel Medioevo, dal consiglio comunale all'Università, dalla banca al Vaticano: tutti argomenti di cui potremmo benissimo discutere con Dante Alighieri, mentre a un uomo dell'Antichità risulterebbero alieni. Per non dire di quello che è forse il più impressionante lascito del tardo Medioevo, epoca forse un po' sacrificata nel saggio di Sergi: l'irruzione nella società europea della burocrazia statale, con la crescita esponenziale di uffici e scartoffie, il moltiplicarsi dei funzionari e il radicarsi, attorno a questi nuovi potenti, di legami clientelali di fronte a cui impallidiscono quelli feudali. Che non si possa comprendere la società né l'economia senza tener conto dei condizionamenti, dichiarati o occulti, esercitati dagli apparati di governo: ecco un tratto che prende forma proprio alla fine del Medioevo, e che ha caratterizzato fino ad oggi la civiltà occidentale. Alessandro Barbero
Persone citate: Alessandro Barbero, Dante Alighieri
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