L'auto rallenta la corsa cassa alla Fiat nel Sud
L'auto rallenta la corsa cassa alla Fiat nel Sud INDUSTRIA Fermate e «cig» a Termoli, Pomigliano e Napoli L'auto rallenta la corsa cassa alla Fiat nel Sud ROMA. L'auto non tira, alla Fiat si estende la cassa integrazione al Sud. Dal 26 ottobre circa tremila dipendenti dello stabilimento di Termoli in provincia di Campobasso, dove vengono realizzati motori e cambi per auto, saranno interessati dalla Cassa Integrazione guadagni, mentre nel mese di novembre la fabbrica dovrebbe restare chiusa, o quasi, per circa due settimane con il collocamento a riposo di 3050 operai. Altri 650 saranno messi in mobilità a Pomigliano d'Arco e Napoli. Il provvedimento, adottato dalla direzione Fiat a Termoli, prevede che saranno collocati in Cig 500 addetti al reparto dei motori 16 valvole dal 26 al 31 ottobre e 3050 dipendenti, quasi l'intero organico, resteranno sospesi dal lavoro dal 9 al 15 novembre e dal 23 al 28 dello stesso mese il che comporta la sospensione quasi totale dell'attività dello stabilimento situato in contrada Rivolta del Re nel Comune di Termoli nel basso Molise. Inoltre, dal 20 novembre al 6 dicembre 400 addetti al montaggio dei motori 16 valvole andranno in Cig. Il sindacato Failm-Cisal in un comunicato si dichiara «contrario al ricorso alla Cig e pone immediatamente un confronto con la controparte e le organizzazioni sindacali per una verifica sui progetti produttivi annunciati dall'azienda. Le rappresentanze sindacali (Rsu), tramite un comunicato diramato dalla Uilm, «nel prendere atto di tale comunicazione avvenuta dopo due anni e mezzo di incentivi statali sulla rottamazione e di forti profitti, chiedono alle proprie strutture sindacali di attivarsi nei confronti della Direzione aziendale circa le iniziative che è intenzionata ad intraprendere per affrontare 1' attuale situazione di recessione congiunturale per ridare slancio alla produzione e alle maestranze dello stabilimento di Termoli in assoluta e necessaria compatibilità con i regimi di orario e di flessibilità impiantistica sanciti con l'accordo stipulato nel novembre del 1994».
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