Gli ammutinati di Internet «Oggi nessuno navighi»

Gli ammutinati di Internet «Oggi nessuno navighi» Sciopero virtuale contro gli aumenti delle tariffe a tempo della Telecom Gli ammutinati di Internet «Oggi nessuno navighi» LA RIBELLIONE CORRE SULLA RETE SROMA IGNORI e signore, oggi «netstrike» dal sito «no tut». Tradotto dal gergo tecnologico in linguaggio corrente: comincia il boicottaggio del popolo ribelle di Internet contro la Telecom. Motivo, la Tut, appunto, la tariffa urbana a tempo. Scatta ogni 3 minuti e 40 secondi oppure ogni 6 e 40 a seconda della fascia oraria e presto aumenterà: le 127 lire più Iva schizzeranno in alto e c'è chi dice - tra un'indiscrezione e l'altra - di un abbondante 20 per cento. Questi «arrabbiati» hanno deciso di farsi sentire con un'iniziativa clamorosa che è un evento inedito per l'Italia. Chiedono l'abolizione della Tut, perché - sostengono - non si può «surfare», o navigare, con l'occhio perennemente incollato all'orologio piuttosto che al video (i collegamenti sono spesso lenti 0 lentissimi e i tempi necessari per trovare l'informazione desiderata sono ..necessariamente lunghi). Per questo combattono con le armi a loro più congeniali: tenteranno di intasare la «home page» della Telecom fino al punto di oscurarla. I signori del «netstrike» vogliono un canone fisso per le chiamate dirette ai numeri degli Internet provider, una sorta di accesso libero alla Rete, in nome della cyberdemocrazia. «Non è possibile navigare con il contagocce», dichiarano minacciosi. La loro protesta durerà 24 ore. In molti, il maggior numero possibile, si collegheranno al sito Telecom e premeranno il tasto «reload» del browser ogni 10-15 secondi in modo da bloccare tutto. Agli utenti sarà impossibile collegarsi e la Telecom si ritroverà isolata. E la cosa non finirà lì. I «pirati» hanno già pensato di replicare con altre «agitazioni virtuali», per tutto ottobre. Intanto, hanno invitato tutte le «home page» dei siti aderenti alla rivolta a diffondere una pagina standard che spiega la condanna della Tut. E domani, accanto a questo tazebao elettronico, verranno inseriti i dati sull'adesione allo sciopero-boicottaggio. E' chiaro, quindi, che i «netstrikers» stanno cercando di farsi sentire da tutti quelli che hanno a che fare con un telefono, anche da chi non ha familiarità con la sempre più popolare Internet. E per questo hanno diffuso una serie di dati secondo 1 quali 18 milioni di famiglie italiane «dovranno concedere a Telecom circa 800-1000 miliardi annui in più, tra aumenti del canone e tariffa urbana a tempo». Tra una denuncia e una minaccia, non trascurano neanche toni più morbidi. Infatti, ci tengono a specificare che la Tut può continuare a esistere per le telefonate «normali» e che si accontenterebbero della sua cancellazione soltanto per le chiamate ai provider della Rete. «Non ci sembra un'impresa im¬ possibile - dichiarano -: basterebbe un po' di interesse, mai riconosciuto dalla Telecom, che preferisce approfittare del monopolio per accaparrarsi quanti più utili possibile». Evidentemente, le recenti spiegazioni della Telecom non sono riuscite a convincere i ribelli. L'azienda ripete di essere l'obbiettivo sbagliato. Gli aumenti della Tut, infatti, non sono di sua competenza, ma dell'Authority e del ministero delle Telecomunicazioni, che dovranno prendere una decisione sulla richiesta arrivata dall'Unione europea, la quale pretende dall'Italia (e dagli altri Paesi membri) un «bilanciamento» delle tariffe: significa aumentare quelle urbane (che da noi sono molto più basse della media continentale) e ritoccare un po' al ribasso quelle interurbane e internazionali. E non sono neanche bastate le nuove formule Telecom che scontano del 50 per cento gli accessi alla Rete. Oggi sarà «netstrike». Gabriele Beccaria «Vogliamo un canone fìsso per le chiamate non è possibile operare col contagocce» Cercheranno di intasare il sito dell'azienda telefonica e di oscurarlo LA TUT DELLA DISCORDIA La «ribellione» contro le tariffe Telecom è una protesta inedita per l'Italia Durerà 24 ore durante le quali i «ribelli» tenteranno di mandare in tilt il sito Telecom

Persone citate: Gabriele Beccaria

Luoghi citati: Italia