«la vedova Cucci merita l'ergastolo»

«la vedova Cucci merita l'ergastolo» Oggi il magistrato concluderà la requisitoria chiedendo pene severe anche per i complici della Reggiani «la vedova Cucci merita l'ergastolo» //pm: nessun dubbio, è lei la mandante dell'omicidio MILANO. «Non ci sono dubbi, Patrizia Reggiani è la mandante», giura il pubblico ministero Carlo Nocerino, nella prima delle due udienze impegnate per la sua requisitoria. «La pena edittale prevista è l'ergastolo», assicura il magistrato, mentre fa capire che la sua richiesta di condanna per l'omicidio di Maurizio Gucci non sarà certo lieve. Patrizia Reggiani, in aula non c'è. E' rimasta a San Vittore, cella al terzo piano, dove si trova dal 31 gennaio dell'anno scorso, quando venne arrestata come mandante dell'omicidio del suo ex marito, come la mente dell'agguato in via Palestra, quando quattro colpi di pistola il 27 marzo '95 uccisero l'ultimo erede della griffe con la doppia «G» incrociata. «Tutto combacia», assicura Nocerino. E in sei ore e passa di requisitoria, ricostruisce ogni minuto, ogni passo dei cinque imputati. Dalla maga Pina Auriemma che in una pausa sfoglia il giornale a Ivano Savioni, il primo a vantarsi dell'omicidio, il primo a mettere la Criminalpol finalmente sulla pista giusta. In gabbia, come sempre, ci sono solo loro due: Benedetto Ccraulo, accusato di aver premuto il grilletto ma lui giura ancora di essere innocente, e Orazio Cicala, che ha ammesso di essere stato in via Palestra ma il nome del killer proprio non lo vuole fare. Sono solo i comprimari, del processo. Da sempre, dalla prima udienza, i riflettori sono stati accesi solo per Patrizia Reggiani, la moglie degli anni dorati di Maurizio Gucci, passata attraverso il divorzio e finita con l'imputazione di omicidio sulle spalle. «Odiava il suo ex marito», esordisce Carlo Nocerino, prima di sommergerla di accuse e di ricordare quelle frasi, scritte sull'agenda della Reggiani pochi giorni dopo l'omicidio: «Non c'è crimine che non si possa comperare». «Lo ammette lei stessa, più volte ha detto di desiderare di vederlo morto», ricostruisce il magistrato, ricordando le confidenze fatte da Patrizia Reggiani alla sua amica di sempre, a quella Pina Auriemma che dal carcere racconterà poi tutto. «Solo agli inizi del '94, anche Pina Auriemma, dietro le insistenze dell'amica, inizierà a prendere in considerazione la possibilità di organizzare il delitto Gucci», racconta ai giudici Carlo Nocerino. Prima di spiegare il ruolo di ogni imputato. A partire dalla maga amica: «Pina Auriemma era ossessionata dai creditori, aveva accanto a sé la Reggiani con moltissimi soldi. Per questo accettò di muoversi». «Tutto il gruppo che ha organizzato l'omicidio, aveva un disperato bisogno di soldi», spiega Carlo Nocerino. «Savioni era in gravi condizioni economiche, Cicala aveva due miliardi di debiti per gioco d'azzardo», va avanti il magistrato. Forse all'inizio non tutti volevano arrivare all'omicidio «Non escludo che volessero truffare la Reggiani», spiega Nocerino - ma poi è proprio quella la strada che prende questo gruppo di balordi da niente, di cartomanti, pizzaioli e portieri di alberghi ad una stella, in periferia. Un gruppo assetato di soldi, dipinge il pm. Prima dell'omicidio, ma anche dopo, quando secondo la ricostruzione dell'accusa non finirono le richieste di danaro a Patrizia Reggiani: «Dopo l'omicidio, la ricattarono perché la consideravano una mucca da mungere, grazie al suo grande patrimonio». Il pm ha ricostruito il fitto intrecciarsi di incontri e colloqui che nell'autunno '94 ha portato all'organizzazione dell'omicidio: «Si sentivano regolarmente e si ve¬ devano per decidere le modalità dell'azione. La Auriemma si era rivolta a Savioni, che conosceva da 15 anni, che a sua volta gli aveva indicato Cicala e Ceraulo. Alla Reggiani infine furono presentati dalla stessa Auriemma quando l'ex moglie di Gucci iniziava ad irritarsi perché rinviavano l'esecuzione del delitto». «Non ci sono dubbi sulla responsabilità civile e penale degli imputati», taglia corto il magistrato. «Ci sono prove evidenti del coinvolgimento dell'intero gruppo», assicura ancora. Lasciando per oggi l'esame delle singole posizioni processuali, prima delle richieste di pena. [r. m.] Patrizia Reggiani fotografata durante il funerale dell'ex marito Maurizio Gucci ucciso il 27 marzo del 1995 a Milano

Luoghi citati: Cicala, Milano