Ici e nuovo catasto puniscono la casa di Guido Ceronetti
Ici e nuovo catasto puniscono la casa Sale la pressione fiscale, le Finanze promettono la revisione delle aliquote entro il 2000 Ici e nuovo catasto puniscono la casa Fazio: abbattere i costi delle imprese per creare lavoro di Guido Ceronetti Sebbene molti lo dicano, e sebbene la fine storica della cristianità sembri confermarlo, non siamo in una storia postcristiana, ma fondamentalmente ci muoviamo ancora all'interno di categorie e di esigenze cristiane. E non nel generico senso storicistico che la realtà di oggi è in qualche modo lo sviluppo ascendente e la riattualizzazione della realtà di ieri, e neppure nel senso di una costante psicologica nell'atteggiamento religioso dell'uomo, bensì nel senso preciso che le situazioni e i problemi di oggi non sono che la radicalizzazione delle irrisolte situazioni e degli irrisolti problemi posti dalla folle speranza ebraico-cristiana di assoluta, perfetta redenzione del mondo. Sergio Quinzio, Silenzio di Dio, 1982 ROMA. L'Ici si avvia verso un altro «pieno» alla fine del '98. L'incasso totale dell'imposta comunale sugli immobili, tenuto conto del recupero di evasione, potrebbe arrivare a 17.400 miliardi, 800 più dell'anno scorso. Ma per i proprietari di case c'è un nuovo pericolo all'orizzonte: il nuovo catasto che farà crescere l'imposta. Dopo il 2000, quando la riforma andrà a regime, l'Ici potrebbe quindi salire ancora. Le Finanze promettono però di alleviare il peso fiscale sulla casa: se salirà troppo, si potranno abbassare le aliquote. E il governatore della Banca d'Italia Fazio ha reso nota ieri la sua ricetta per ridurre la disoccupazione: il lavoro deve costare di meno, i salari devono restare ancorati alla produttività, il carico fiscale e contributivo non deve essere penalizzante per chi voglia investire, l'assistenzialismo va abbandonato per sempre. Gianotti e Masci A PAG. 16
Persone citate: Gianotti, Masci, Sergio Quinzio
Luoghi citati: Roma
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