LA SOLITA GUERRA DI POLTRONE di Augusto MinzoliniFabio Martini

LA SOLITA GUERRA DI POLTRONE LA SOLITA GUERRA DI POLTRONE Eallora, tutti contenti per l'approdo di Giuliano Amato nel primo governo D'Alema? Neanche per idea, i più incavolati, sembrerà strano, sono proprio i socialisti che con l'ingresso dell'ex-presidente del Consiglio vedono sfumare la speranza di un ministero. «Non ci rappresenta sbotta Enrico Boselli -, magari è in quota alla prima Repubblica». Ma in fondo loro, per il momento, mandano solo un messaggio al Presidente incaricato: poca cosa rispetto alla posizione assunta ieri mattina nelle riunioni del comitato politico e dell'esecutivo da due esponenti della sinistra della Quercia, Fulvia Bandoli e Gloria Buffo, che non mandando giù né l'accordo con Cossiga, né l'idea di votare un governo con dentro Rocco Buttiglione, se ne sono uscite con una frase non certo accattivante: «...potremmo dissociarci...». Inutile dire che le due poverette sono state quasi crocifisse. Spesso le grandi ambizioni politiche si scontrano con i piccoli problemi della realtà. E anche Massimo D'Alema, che si è tuffato nel progetto ardito di un governo che chiuda la transizione italiana, faccia «punto a capo» con il periodo più burrascoso della storia della Repubblica e rilanci il ruolo dei grandi partiti, deve far fronte ai particolarismi, ai problemi personali e a quella guerra per le poltrone che la sinistra ha tanto rimproverato alla de. Augusto Minzolini CONTINUA A PAG. 3 SECONDA COLONNA INTERVISTA A FINI «Il Polo non si spacca così Cossiga fallirà» di Fabio Martini A PAGINA 2

Persone citate: Cossiga, D'alema, Enrico Boselli, Fulvia Bandoli, Giuliano Amato, Gloria Buffo, Massimo D'alema, Rocco Buttiglione