Il «bonus sbare» delle Eni
Il «bonus sbare» delle Eni LETTERE Il «bonus sbare» delle Eni li ON voglio mettere in imbarazzo nessuno, perciò non chiederò se, stante le pessimistiche prospettive economiche, devo o no vendere le 500 azioni Eni che, un po' leggermente, acquistai nel giugno scorso (quarta tranche). Investire in Eni sembrava un vantaggio, e invece! Tuttavia, a mò di consolazione dei miei guai, ho letto su una rubrica economica quanto segue: «Sebbene le azioni dell'Eni abbiano perso quasi il 15% del prezzo dell'ultimo collocamento di luglio, i risparmiatori possono contare sul dividendo e sulla Bonus Share». Essendo il sottoscritto piuttosto ignorante in materia, le chiedo di spiegarmi semplicemente e chiaramente cosa significano queste parole e cioè: — quando arriva il dividendo? e a quanto ammonta? — per averlo sono obbligato a non vendere? — che cos'è esattamente la «bonus share»? V. G. E. - Genova In occasione di molte delle recenti privatizzazioni, lo Stato ha accordato ai risparmiatori una sorta di «premio fedeltà», consistente nell'attribuzione di una azione gratuita ogni 10 acquistate in sede di Opv, qualora i titoli siano mantenuti in portafoglio per un anno. Chi ha sottoscritto ad esempio 1000 Telecom, tra pochi giorni ne avrà in portafoglio 1100 (di cui 100 «regalate» dallo Stato per un controvalore di circa I milione). Per Eni 4, ovviamente, bisognerà attendere l'estate '99. Oltre alle azioni gratuite, sul calcolo del rendimento influisce anche il dividendo, distribuito a tutti i possessori delle azioni dopo l'approvazione del bilancio (Telecom ha distribuito 190 lire per azione lo scorso 22 giugno, Eni 280 lire alla stessa data). Chi ha sottoscritto Eni 4 può quindi trovare parziale consolazione nell'esempio di Telecom. Chi avesse sottoscritto 1000 Telecom un anno fa tra poco ne avrà 1100 e nel frattempo ha incassato qualcosa di dividendo. Buoni postali, quanto valgono Mia figlia, che attualmente è all'estero, possiede dei buoni postali sottoscritti tra l'82 e l'86 per il valore di 800.000 lire. Quanto valgono questi buoni oggi? Quando ci sarà la scadenza? Quanto rendono come interesse? A. G. Se i buoni di sua figlia sono stati sottoscritti tutti entro fino dll'85, appartengono alle serie emesse prima dell'introduzione della ritenuta del 12,50% sugli interessi, e garantiscono dunque un guadagno netto. Quanto al rendimento, in seguito al ribasso retroattivo deciso nell'86 e del quale abbiamo parlato più volte, ora presentano tutti la stessa scaletta di tassi di interesse che è la seguente: rendimento composto netto 10,50% fino al 31/12/2001, 12% dall'1/1/2002 al 31/12/2006, poi il 12% semplice netto fino al trentesimo anno di età. I buoni eventualmente sottoscritti dopo il 21 settembre dell'86 hanno invece questo rendimento: 9,84% netto fino al 31/12/2001, I l,7l%netto dall'l/l/2002 al 31/12/2006. 11,25% semplice netto, anche questi fino al trentesimo anno, data di scadenza di tutti i buoni ordinari. Quanto alla somma investita, non è possibile dirle con esattezza di quanto si è accresciuta perché non ci ha fornito le indicazioni necessarie, ossia importo e data di sottoscrizione. A titolo di esempio possia- mo solo dire che incassare oggi un buono acquistato nell'82 dà diritto a ricevere un capitale quadruplicato. Se vuol avere i rendimenti precisi ci scriva ancora, riportando tutti i dati elencati sui buoni. Quella tabella non è applicabile Trasmetto il prospetto dei miei dati e la tabella pubblicata da un settimanale per chiedervi quando posso andare in pensione. Grazie. Lodovico Simonelli Cortiglione (AT) La tabella trasmessa non riguarda il suo caso e quindi non è applicabile. Lei potrà avere la pensione a 57 anni di età, quindi nell'anno 2015. Oggi ha scio 21 anni di contributi. Domanda respinta Ma per quale motivo? In pensione da settembre '97 ho ripresentato domanda di riscatto dei periodi di laurea sulla base delle nuove norme che consentono di farlo anche agli insegnanti cui non è chiesto tale diploma. Il provveditorato ha respinto le mie due istanze, la prima perché troppo anticipata (era l'anno '76) la seconda troppo tardiva. Qual è il vostro parere? G. N. - Pancalieri (TO) Ci dovrebbe essere qualche altro motivo per la seconda reiezione: infatti, il decreto da applicare è il numero 184 entrato in vigore il 12 luglio '97. Quindi, come fa a essere tardiva la domanda presentata nello stesso mese? E' bene che si faccia spiegare meglio la situazione dagli uffici interessati per concertare meglio il piano di difesa. Ospedaliero imprenditore In pensione dall'agosto '98, ex dipendente dell'azienda sanitaria ospedaliera, le chiedo se posso cumulare in modo totale la pensione con il reddito di libero imprenditore. Tenga presente che i 35 anni di contributi e i 53 anni di età li ho maturati nel '97. Alessandro Carazza Alessandria Niente da fare, purtroppo. Le pensioni liquidate da gennaio '98 in poi, qualunque siano i requisiti raggiunti, perdono, davanti al lavoro autonomo o professionale, la metà della quota che accede il trattamento minimo. Con quarantanni di Contributi Impiegato postale, con carriera lavorativa maturata molto presto come artigiano (periodo già ricongiunto nello Stato), ho idea di andare in pensione con 40 anni di contributi. Posso farlo? Debbo farne domanda, e quando? Giuseppe Saccagno - Torino Lei potrà andare in pensione con i 40 anni avendo un'età ancora giovane. La domanda può presentarla a suo piacere qualche mese prima e dovrà attendere la prima finestra utile che si aprirà in quel momento, dopo avere raggiunto il requisito (le finestre saranno quelle di gennaio, aprile luglio e ottobre). Hanno collaborato: LORENZO IORI ANTONELLA DONATI MAURO SALVI Chi desidera risposte in tema di risparmio e investimenti, banca, casa, fìsco, pensioni e previdenza scriva a: Tuttosoldi via Marenco 32 10126 Torino A CURA DI GLAUCO MAGGI
Persone citate: Alessandro Carazza, Giuseppe Saccagno, Lodovico Simonelli Cortiglione, Lorenzo Iori Antonella
Luoghi citati: Alessandria, Pancalieri, Torino
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