Due ore di scontri a Porta Palazzo di Angelo Conti

Due ore di scontri a Porta Palazzo Una domenica di tensione dopo il blitz contro gli ambulanti abusivi Due ore di scontri a Porta Palazzo Nordafricani contro finanzieri, feriti e arresti Porta Palazzo, una brutta domenica. Multe, sequestri, tensioni, degenerati poi in sassaiole e scontri. Con il ferimento di mi marocchino, colpito alla testa dalle manganellate della Guardia di Finanza, e di un finanziere, raggiunto da un sasso. C'è voluto il fermo intervento di poliziotti e carabinieri nonché l'azione dissuasiva dei rappresentanti ufficiali della comunità maghrebina per riportare un clima più disteso. Un extracomunitario è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Ecco la cronologia di quanto è successo. Ore 7. Arrivano sulla piazza i primi furgoni degli ambulanti italiani, quelli che di solito occupano il lato Sud-Ovest di Porta Palzzo. Scaricano i banchi e la mercanzia. Ore 8. Una decina di commercianti comincia freneticamente a smontare i banchi appena montati ed a riporre la merce. Qualcuno ha visto all'orizzonte furgoni del Comune e auto dei vigili urbani. C'è cku parla di blitz imminente. Ore 9. Ecco il blitz: una trentina fra poliziotti e guardie di finanza bloccano l'attività dei tre banchi in quel momento aperti. Contestano agli ambulanti (che hanno regolare licenza ma non l'autorizzazione a stare lì) la violazione dell'articolo che vieta la vendita «in siti di interesse archeologico». Quale è piazza della Repubblica, prossima alle Porte Palatine. Ore 9,10. Comincia il sequestro della mercanzia. Olive, meloni, tomini, vengono caricati sui mezzi comunali. I guai maggiori sono per Mauro Glorioso: «Sono al mio terzo sequestro qui a Porta Palazzo - spiega - e nei due casi precedenti il provvedimento è stato subito annullato dai magistrati». Ore 9/10. Mini conferenza stampa degli ambulanti. Parla Mauro Madoglio: «Applicano mi articolo di un regolamento comunale che è in contrasto con la legge. E' vero, noi le multe non le paghiamo: lei lo sa che ogni domenica ciascuno di noi riceve un verbale da 6 milioni? Ci difendiamo risultando nullatenenti, intestando tutto ad altri, istruendo separazioni fra coniugi, comprando le auto in leasing». Ore 11. La piazza toma calma. Ne approfittano subito due altri ambulanti che aprono i loro banchi. Nuovo intervento dei vigili, nuovi sequestri. Vola qualche insulto. I passanti si fermano perplessi. Spiega Carmelo Finoli, pensionato: «Qui domenica scorsa ho comprato tre tome salate per 5 nula lire. Al mercato settimanale con 5 mila lire me ne danno una sola. Ovvio che siamo affezionati a questo merca- I disquandèda Co tino che sarà pure abusivo ma che è un pezzo di Torino». Istanza che trova d'accordo il vicesindaco Domenico Carpanini: «Stiamo lavorando per far sì che il mercatino domenicale non scompaia, ma gli abusivi vanno eliminati: alcuni di loro devono centinaia di milioni al Comune. Comunque dal prossimo anno non lo potranno più fare: alla seconda violazione scatterà la revoca della licenza di ambulante. E c'è allo studio la creazione di un mercato maghrebino ufficiale, con venditori legalizzati». Ore 11,30. La Guardia di Finanza si sposta sul lato Nord-Est del piazzale, dove c'è il mercato marocchino. Una ventina di abusivi vendono pane, menta e tè. Le Fiamme Gialle cominciano i sequestri, poi scoppia un breve tafferuglio, al termine del quale un nordafricano resta a terra, la testa insanguinata. I militari: «Hanno cercato di aggredirci mentre effettuavamo i sequestri, ci siamo difesi». I marocchini: «Le guardie ci hanno colpito all'improvviso. Non era in atto alcuna aggressione». L'episodio scatena una mini-rivolta: circa 300 maghrebini si assiepano lungo il controviale, intorno all'incrocio con via Rebaudengo. Partono cori in arabo, poi volano sassi e bottiglie. Una pietra raggiunge un finanziere, che resta contuso. Interviene la polizia, con caselli e manganelli, appoggiata da carabinieri. Ore 12.1 feriti non risultano gravi, uno dei marocchini viene arrestato per violenza e resistenza. La tensione s'attenua. La Finanza preferisce abbandonare la piazza, anche per evitare nuovi incidenti. Una delegazione di extracomunitari incontra i giornalisti: «I controlli sono legittimi, anche se tanti di noi vorrebbero legalizzare la loro attività, ma la violenza va evitata». Ore 13,30. Lentamente torna la normalità. I caschi ed i manganelli tornano nei tascapane. Si riaffaccia la gente, riapre subito qualche banchetto abusivo. Porta Palazzo toma ad essere quella di sempre. Angelo Conti I disordini scoppiano quando un marocchino è colpito alla testa da una manganellata Contuso un militare La calma viene riportata con l'intervento dei rinforzi di polizia e dei rappresentanti ufficiali dei maghrebini Due momenti della domenica di tensione a Porta Palazzo A sinistra il vicesindaco Domenico Carpanini

Persone citate: Carmelo Finoli, Domenico Carpanini, Mauro Glorioso, Mauro Madoglio

Luoghi citati: Torino