Domenica, il duello dei cuori
Domenica, il duello dei cuori La «Missione impossibile» della De Filippi contro la «Posta» della Guzzanti Domenica, il duello dei cuori i La candid camera con auricolare risolve amori E D'Alema s'invaghisce della propria immagine ROMA. Se uno il coraggio non ce l'ha, se lo può dare. Nell'era della tv e del «Truman Show» anche don Abbondio potrebbe trovare la forza di affrontare Don Rodrigo. L'ha dimostrato ieri sera la prima puntata di «Missione impossibile» condotto da Maria De Filippi su Canale 5, in prima serata, nello spazio che fu di «Stranamore». Forse la moglie di Costanzo non riuscirà nell'ostica missione di risollevare i deludenti ascolti della rete, più volte battuta dai gioielli di Raiuno, ma aggiusta (se i debuttanti allo sbaraglio non sono comparse pagate) i guai di cuore in mezza Italia. Nei momenti cruciali del sentimento è difficile trovare le parole giuste? Avete paura di deludere o ferire? Volete strappare una smorfia d'affetto dalla madre chiusa in un burbero riserbo? Maria De Filippi offre una mano, girando l'Italia con un pulmino, candid camera, auricolari nascosti, rattoppando ordinarie vicende di amori e abbandoni. Il meccanismo è semplice: il polo di una qualunque coppia in crisi si rivolge alla tv per chiedere aiuto, all'insaputa del partner. In cambio ottiene i consigli, le saggezze, le strategie, dalla De Filippi (ben rodate nei forum di «Amici») che telecomanda da un auricolare e impartisce anche ordini tecnici per migliorare la visione (del tipo «accendi le luci...», «aggiustati il microfono senza fartene accrgere»). Il pubblico segue l'esito della missione resa più possibile dal piccolo schermo. La prima avventura della De Filippi (con microfono alla Tom Cruise nel film che porta un titolo uguale a quello della trasmissione) s'è svolta in una fiaschetteria di Ostia. Una ragazza ferita dalle continue titubanze del promesso sposo, insospettita dalle telefonate con la sua ex, lo ha messo con le spalle al muro e lo ha convinto nel sonoro sordo della sala a farsi cure di sì. Entrambi sono poi andati sui divani rossi degli studi di Canale 5 a confermare che il matrimonio si farà. Febei di aver violato la propria privacy sentimentale, solidali nell'aver firmato la liberatoria per andare in onda. A seguire, poi, altre piccole burrasche del cuore annidate nella provincia italiana, tra sagrati di chiese, interni casalinghi, odori di cucine, rumori di discoteche. L'happy end non è garantito, ma apparentemente sfiorato nelle storie di ieri sera. Dai casi del cuore presunti veri a quelli divertitamente finti: il duello della domenica sera si gioca anche su Raidue. Nata da una costola di «(Avanzi», figlia di «Tunnel», nipote di «Pippo Chennedy show», la satira politica in tv ci riprova con «La posta del cuore», ma questa volta punta al personale, all'amore, alla passione. E' partito ieri sera il programma di e con Sabina Guzzanti. Valeria Marini, ospite solo della prima puntata, tutta vestita d'oro e tutta su copione, senza improvvisazioni (come è stato sottolineato), riceve in un surreale appartamento con vista che va da Parigi a Roma, a Los Angeles. La bionda soubrette è pedinata, sgridata, consigliata dalla sua imitazione «da rottamare», ed è circondata da un Massimo D'Alema che come un Narciso moderno s'innamora della propria immagine riflessa sullo schermo. Una passione in diretta: «Che bella persona, ma da dove salti fuori? Non capisco perché non ho fatto la coalizione con te che sei così caniccio. Da quando ti ho incontrato la mia vita è cambiata, mi hai fatto capire cosa significa essere di sinistra. Ma non mi guardare così, mi vengono le ginocchia molli. Tiri fuori l'animale che è in me, voglio un bacio». Che Guevara però è più serio: per Freccerò, diventa un singolare propagandista del «grande centro»: «Me amano a destra, a sinistra e anche nelle parrocchie vado bene, me amano perché sono bong». E se c'è Irene Pivetti, neomamma fissata con i problemi della famiglia che in mancanza del marito ne accarezza una mano finta, c'è anche Hillary Clinton (Francesca Reggiani), che soffre per il calo del desiderio negli uomini. Daniela Fini (imitata da Cinzia Leoni) invece è ossessionata dai gay: «Un maestro elementare dichiaratamente omosessuale, che ci prova con un bidello, può insegnare? Dichiaratamente no. Voi un uomo come Gianfranco non lo meritate, in tanti anni di matrimonio non ha mai avuto un mal di testa». [1. v,] Privacy dei sentimenti violata in allegria da coppie complici Che Guevara ipotizza un «grande centro» La Fini attacca i gay i Maria De Filippi regista di riconciliazioni. A destra: Sabina Guzzanti nei panni di D'Alema
Luoghi citati: Italia, Los Angeles, Parigi, Roma
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