Rem, diversi senza Berry di Marinella Venegoni
Rem, diversi senza Berry «Up» mescola generi e ruoli: eccentricità e molta elettronica Rem, diversi senza Berry Esce il nuovo ed. è una rivoluzione MILANO. Esce venerdì prossimomo «Up», il primo disco dei Rem senza il batterista Bill Berry. Verranno a presentarlo in Italia a Milano, davanti alle telecamere di «Night Express» su Italia 1: registrazione l'il novembre, mentre il 12 (sempre a Milano) quello che è ora il trio di Michael Stipe sarà ospite d'onore degli Mtv Awards in diretta dal Forum di Assago. L'abbandono del batterista, nella carismatica band americana, ha causato un rimescolamento generale: il lavoro collettivo di preparazione è stato buttato, nessuno suona più lo strumento di prima e sono anche cambiate le dinamiche generali. Mills si è concentrato sulle tastiere, Buck sulle chitarre e alla batteria si alternano ora sia Buck che Mills più vari amici come Waronker, batterista di Beck. Senza contare l'elettronica... Il titolo del ed è identico a quello di Peter Gabriel che uscirà la prossima primavera, e Stipe commenta divertito: «Le grandi menti procedono in sintonia». Le prime anticipazioni sul disco parlano di note audaci fin dall'mizio, su «Airportman», con rimandi al post-rock e all'avanguardia di Chicago. In tutto, sono quindici canzoni per le quali si annuncia molta eccentricità e nessuna relazione con ogni musica dei Rem ascoltata finora: se non falsi indizi, seminati qui e là come per divertimento. Le rivi¬ ste specializzate internazionali già si sprecano nei riferimenti musicali: parlano di John Cale, dei Beatles annata '67, di Henry Mancini e perfino dei Kraftwerk. Una mistura inquietante, ma le recensioni promettono delizie d'ascolto. Le idee dei testi sono in gran parte raccolte intorno a concetti complessi, come il conflitto fra spirito religioso e razionalismo moderno. Stipe ha anticipato che non prende posizione in materia: «Lascio il giudizio a chi ascolterà. Ma è quando le due istanze s'incontrano che tutto diventa davvero interessante»; c'è però anche un più fatuo omaggio ai Beach Boys, che Stipe ha scritto come regalo ai suoi due compagni di lavoro, grandi fans della storica band californiana. Per la prima volta, un disco dei Rem conterrà i testi: «Anche questo è un modo per far vedere che siamo una nuova band», ha spiegato Stipe. «Up» segue il bellissimo «New Adventures in Hi-Fi» del '96, che ha venduto circa 5 milioni di copie, la metà di quel che la band si attendeva: il che non ha impedito ai vecchi ragazzi di Athens di negoziare con la casa discografica il leggendario deal di 80 milioni di dollari, circa 130 miliardi di lire. «Up» è nato proprio il giorno che Bill Berry ha lasciato il gruppo, come ricorda Peter Buck: «Ero appena entrato in sala tutto eccitato per le prove, quando è arrivato lui e ha detto semplicemente: "Ragazzi, mi spiace, ma non voglio più fare questo lavoro". Eravamo insieme da 17 anni». Berry era davvero malconcio, reduce da un'emorragia cerebrale che gli era capitata addosso in tour, in Svizzera, nel '95: andare avanti sarebbe stata una sfida, Bill non voleva mai più andare in tour. E alla fine non andranno in tour neanche i nuovi Rem, che hanno deciso di affidare interamente la promozione di «Up» ai circuiti televisivi in varie parti del mondo. Si comincia a parlare ora di concerti per la tarda estate dell'anno prossimo: «Abbiamo già speso abbastanza energia a fare il disco», ha commentato Stipe. Marinella Venegoni Rem prima dell'abbandono di Berry
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