E l'architetto Piranesi preparò | un restyling dell'Aventino

E l'architetto Piranesi preparò | un restyling dell'Aventino i progetti per trasformare il pittoresco colle, oggi simbolo di secessione E l'architetto Piranesi preparò | un restyling dell'Aventino Yj] ROMA \\ ON so più in quale film di w Pollini c'è la classica scena 1 «turistica» della visita not_*__LI turna «innamorata» al «buco» dell'Aventino, il foro romantico nel portone del Priorato dei Cavalieri di Malta da cui si gode tutta Roma, incolonnata giù fin verso il cupolone di San Pietro, tenera e commestibile come una grande meringa. Un luogo topico romanesco: come le fettuccine di Aldo Fabrizi o Anna Magnani «lupa e vestale». E ancor oggi li vedi, incellophanati e inscatolati, diligenti come sull'asse dell'autobus, i turisti giapponesi, che squittendo eiaculazioni ottiche troppo precoci, imprestano un occhio e via al fatidico buco, spesso senza veder nulla, perché s'è parato dinanzi alla veduta un usciere di Malta. Consiglieremmo però, ai visitatori di «Piranesi e l'Aventino», di procedere oltre il foro, verso l'elegante corridoio verde naturale di cerimonialità neoclassica, penetrando in un regno abitualmente proibito, trattandosi di una cittadella extraterritoriale di questo Sovrano Ordine Ospedaliero. Ma l'interesse di questa mostra raffinata, curata da Barbara Jatta e Giovanni Morelli, non consiste soltanto nel privilegio di penetrare in questo sacello segreto, ma di studiare a scoprire, sui luoghi stessi dove operò, l'intervento di chirurgia estetica apportata da Piranesi in qualità di architetto. La prima sezione ci racconta infatti l'Aventino, questo colle trasformato in metafora politica di secessione protestataria, priirui che il gusto neoclassico di Piranesi lo trasformasse in un coerentissimo gioiello di eleganza distaccala. E sono proprio le vedute d'epoca, la raffinata sanguigna di von Poelenburgh o la compassata panoramica dell'Ordonnance, a sottolineare il «pittoresco» di questa collina scoscesa, macchiata di qualche monumento, che si bagna sulla Ripa Grande del Tevere, che è tutto un viavai di barche e blocchi di marmo per la ricostruzione. E' nel 1764 che il Cardinal Nepote Giovanni Battista Rezzonico, insignito della porpora ventitreenne da papa-zio Clemente XIII e smanioso di diventare Cavaliere di Malta (gli sarà concessa soltanto la Croce di Devozione «per ricompensa a qual¬ che segnalato servizio»), s'industria per meritare quella ricompensa e chiama appunto il Piranesi (che pur specializzato in incisioni si firma comunque «architetto veneziano») onde proporgli questo delicato restyling. Lo vediamo, questo monsignore dal profilo leggermente asburgico, in un ritratto insolitamente fresco di Angelica Kauffmann, la tenda sbozzata all'impressionistica e un lago di trine ed ermellini, a sagomare quel volto patito quasi ritagliato in una spiritica decalcomania. Mentre il Piranesi, se deve incidere l'effigie di papa Clemente lo affossa benedicente in un gran mare di anticaglie e fiocchi, corridoi ciechi e colonne spezzate, con accanto il campanello del potere ed un fazzoletto dalle pieghe procellose. Ma sono importantissime, per la storia del gusto, anche le incisioni disseminate di dettagli e progetti di proto-design, consolles, orologi, candelabri e «altre mobiglia» che il Cavalier Piranesi dedica al Cardinale, «ornamenti che sono sparsi in quest'opera e si vedono nell'appartamento di Sua Eccellenza». Come i «cammini» in cui brucia già la vita 0 i candelabri che riverberano lumi. E bisogna leggere le didascalie in cui l'artista dialoga con il suo committente e che stampa come decorazioni accanto a questi prodigi d'arte applicata che anticipano l'egittomania per capire qualcosa di più dell'estetica neoclassica, del recupero e del restauro dell'antico. Ed infine nella Chiesa stessa del Priorato si ha modo di confrontare i soffici progetti che vengono dai musei di tutto il mondo con gli inter- venti di stucchi e lesene che Piranesi apportò in quell'antica aula sgombra, traghettando il gusto palladiano verso inquietudini già pre-romantiche. Marco Vallerà felli; | Giovanni Battista Piranesi in un ritratto di Pietro Labruzzi, datato 1779. L'architetto veneziano fu chiamato a studiare un progetto per l'Aventino dal Cardinal Giovanni Battista Rezzonico nipote di papa Clemente XIII Piranesi e l'Aventino Roma Santa Maria del Priorato Tutti i giorni dalle 10 alle 19 Sino all'8 dicembre

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