Uccelli scacciati dal «paradiso degli animali»

Uccelli scacciati dal «paradiso degli animali» LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDÌ' DB O.d.B. Uccelli scacciati dal «paradiso degli animali» Caro signor Del Buono, sono certa che mi perdonerà l'arditezza soprattutto quando sarà venuto a conoscenza della dura battaglia che sto conducendo da oltre tre anni per contrastare il dilagare silente di apparecchiature laser specialmente pericolose perché uscite dalla classificazione militare di armi e dal maggio 1995 utilizzate fuori norma in una sperimentazione abusiva ancora in atto nel centro abitato di Modena dall'ottobre 1995 alla falsa luce di una inesistente innocuità. Nei primi due anni è stata utilizzata la classe 3 B che va dai 5 milliwatt a 500 milliwatt, successivamente la classe inferiore 3 A. Il pretesto è quello di allontanare gli storni dai posti fìssi sulle cime degli alberi in prossimità delle abitazioni. Non sto a descrivere tutte le difficoltà incontrate per raggiungere documenti comprovanti la mia tesi. Ma ora, anche dopo clamorosi avvenimenti riguardanti cecità permanenti provocate da dispositivi laser di potenza inferiore rispetto a quelli usati a Modena, l'evidenza dei fatti è incontestabile. La stampa nazionale, però, non ha dato e non sta dando il giusto rilievo alla vicenda così che ancora tanti esseri viventi risul¬ tano vittime di una disinformazione colpevole che soffoca gli allarmi a favore della commercializzazione. Ritengo che la tenacia con cui poche «persone libere» hanno faticosamente condotto insieme a me questa lotta abbia impedito il proliferare dei fucili laser al di fuori dei confini modenesi, almeno utilizzando i percorsi ufficiali delle varie amministrazioni. Come potrà lei stesso verificare dalla documentazione qui allegata sono state prese innumerevoli iniziative atte a contrastare il fenomeno: dalle denunce alle interrogazioni europarlamentari, nazionali, regionali, provinciali e comunali (nell'ordine). Inoltre una manifestazione tenutasi a Modena in data 27 ottobre 1996 che ha visto relatori illustri in una conferenza stampa, ha proposto istanze di sequestro sfociate in un documento del ministero dell'Interno nel maggio del 1997 che, dopo l'analisi di uno dei fucili laser utilizzati a Modena, dichiara fuori norma l'uso del FLR 005 in ambiente urbano finché il 20 luglio 1998 esce sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana un'ordinanza del ministero della Sanità che vieta la commercializzazione dei dispositivi laser di clas¬ se 3 A e superiori in tutto il territorio nazionale. Inutile aggiungere che, a distanza di due mesi dalla esecutività di tale ordinanza, a Modena vengono ancora utilizzati fucili laser di classe 3 A nel centro cittadino, contravvenendo anche alle disposizioni dettate dal ministero dell'Interno. Nonostante in alcune città la magistratura si sia attivata con decreti di sequestro inviati ai vari nuclei operativi delle forze dell'ordine per il ritiro di penne e portachiavi laser, tale commercializzazione, peraltro incentivata dallo stesso Comune di Modena che se ne è fatto promotore, continua indisturbata insieme all'uso dei fucili laser di classe 3 in piena violazione della norma CEI-EN S0825 del Fascicolo 1284 Comitato Elettronico italiano delle direttive 92/59 CEE, ecc. Bisogna aggiungere che gli addetti all'uso dei fucili laser sono ben lontani da rappresentare le figure professionali altamente specializzate previste dalla norma sopraccitata, addetto e tecnico di sicurezza sono membri di una cooperativa sociale che include anche soggetti svantaggiati. A questo mio scritto unisco documentazione ufficiale ed essenziale com¬ provante la veridicità di quanto esposto, oltre a un datario cronistico che possa rendere meno gravosa la comprensione di una vicenda così complessa e ricca di risvolti oscuri e inquietanti. Sono certa che di fronte a tanto lavoro svolto in difesa dei diritti umani e del rispetto dovuto all'ambiente e agli altri esseri che ne fanno parte, il suo interesse sarà assicurato, al di là, comunque, delle sue posizioni future in merito, le auguro tutto il bene possibile. Silvana Stradi, Modena Gentile Signora Stradi, ho letto il materiale che lei mi ha inviato non con interesse, ma con crescente sgomento e rabbia che sono molto di più di un semplice interesse. La sua lotta e dei suoi amici contro un pericolo che non pare affatto immaginario, ma terribilmente concreto, è elogiabile, ma rivela anche quanto costa in questo Paese cercar di imporre un poco di giustizia e di decenza. Il tutto non avrebbe dovuto neppure cominciare e il dottor Mauro Ferri responsabile del servizio caccia e pesca della Provincia di Modena non avrebbe neppure dovuto vergare quella sua condanna agli storni, e agli uomini queste righe che ritengo rivelatrici della sua disposizione d'animo: «Da anni la città di Modena e analogamente altre cittadine della provincia e del Paese è interessata da un imponente fenomeno di inurbamento di stormi di volatili della specie storno (Sturmus vulgaris); tale presenza, in evidente e progressivo aumento negli anni, si traduce'in cospicui depositi fecali (guano) su marciapiedi, strade, aiole, autovetture che compromettono lo stato igienico-ambientale e il decoro degli spazi "parassitati" suscitando oggettivi disagi tra i cittadini e polemiche contro la presunta inerzia del Comune...». Da qui è partita la voglia di riparare un guaio cercando di sostituirlo con un altro, magari di maggiore entità, ed è venuto fuori il fucile laser, un'autentica arma degradata quasi al ruolo di giocattolo per aumentarne la commercializzazione. Si è ritenuto che tutto andasse bene sia in fede sia in mala fede. La tecnica per limitare l'inquinamento dagli storni è consistita nello stimolare col fascio emesso dal tubo-laser contenuto nel fucile i volatili specie quando sono in dormiveglia e con le pupille dilatate per la bassa luminosità ambientale fornita dai lampioni o per l'oscurità relativa che caratterizza le parti alte delle alberature cittadine. Gli uccelli, specie quelli diurni, non gradi¬ scono di percepire uno stimolo intensamente luminoso (il laser appunto). Cambiando foglie o mura, gli uccelli possono ritrovare una pace precaria, ma non la quiete. Le prime sperimenta zioni della battuta di caccia in centro città sono eseguite per quindici giorni da vigili venatori coordinati dal responsabile del Settore Caccia e Pesca della Pro vincia. E' lui a garantire che «di re che gli uccelli fuggano per sottrarsi a un danno oculare-retinico è fondamentale capzioso e falso». Ultime righe del datario. Inopinatamente viene pubblicata sulla stampa locale e nazionale la dichiarazione che, attraverso un'ordinanza «animalista» e la presentazione di una Magna Charta, il Comune di Modena sarà il Paradiso degli animali. A Modena fiorisce ancora l'utiliz zo di laser di classe 3 in ambito cittadino. I dispositivi laser vie tati dall'Ordinanza ministeriale continuano a essere venduti Splendido. [o.d.b.]

Persone citate: Del Buono, Mauro Ferri, Pesca, Silvana Stradi