La marcia verso una nuova Genesi di Marina Verna

La marcia verso una nuova Genesi Rimini: dal Centro Pio Manzù l'allarme per i rischi legati alla biogenetica La marcia verso una nuova Genesi «L'uomo ultima frontiera della manipolazione» BjMIMj DAL NOSTRO INVIATO Mancano poco più di 400 giorni al Duemila e diventa pressante la necessità, simbolica e pratica, di riordinare le idee sul nostro destino, sulle scelte che un'offerta incalzante e sempre rinnovata di possibilità - in tutti i campi, ma soprattutto in quello scientifico - ci chiede di fare. Il secolo che si chiude è stato il grande secolo della biologia. Mai prima d'ora le scoperte avevano toccato così profondamente l'uomo, la sua salute, la sua essenza. Fisica, chimica, astronomia potevano procedere indisturbate nel loro cammino di disvelamento della creazione perché erano relativamente lontane da noi. Con la biologia non è più così. Tanto più che l'informazione ora avviene in tempo reale e ci porta in casa problemi che non siamo abituati a considerare. Non è un caso dunque che i temi scelti dal Centro Pio Manzù per la XXIV edizione delle Giornate Internazionali di studio, «Umano e postumano», riguardino proprio rinformazone scientifica, le emergenze ambientali, i grandi valori dell'uomo, la salute. Non è una scienza esatta, la salute. Non può essere misurata nè circoscritta. E' un equilibrio sottile, e personale, che ci diventa chiaro so¬ lo quando lo perdiamo. Come ha ricordato Andrea Monorchio, Ragioniere Generale dello Stato, la domanda di consumo sanitario è potenzialmente illùnitata. Così come l'offerta di cure. Il cocktail Di Bella e il Viagra sono gli ultimi due episodi che illuminano il problema della distribuzione delle risorse pubbliche sanitarie. Per un limite oggettivo nella spesa, non è possibile dare tutto a tutti, ma stabilire clù ha diritto a che cosa non è facile. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito 26 obiettivi di salute prioritari - in pratica, le malattie più diffuse - ma anche ipotizzando che su questo punto ci sia consenso, c'è un immediato dissenso sul modo di raggiungerli. Un esempio: l'omeopatia. Due Paesi vicini come la Francia e l'Italia hanno adottato politiche opposte: là il servizio sanitario pubblico la ammette, qua no. Per usare l'immagine classica della torta da dividere, assistiamo a mi conflitto che sta a monte della distribuzione: la qua- lità degli ingredienti. Le immense possibilità offerte dalla genetica, con la manipolazione della materia vivente, accendono im altro dibattito incandescente: possiamo procedere sulla strada di una nuova genesi? Le singole notizie di una conquista - un nuovo gene identificato, una pianta o un animale modificati, una terapia genica sperimentata - vengono facilmente metabolizzate dall'opinione pubblica, anche perché accendono speranze. Ma chi prova a delineare il quadro complessivo, con le ombre accanto alle luci, e chiede che se ne discuta, viene zittito e considerato un disturbatore. Anche se fa domande innocenti, se chiede che si dia il giusto peso concreto - non soo teorico - alla prevenzione. Dice il ministro della Sanità francese, Bernard Kouchner, il medico che ha fondato «Medici senza frontiere»: «Il sistema sanitario occidentale ha bisogno della malattia per mettersi a funzionare. E in genere lo fa abbastanza bene. Ma se qualcuno al suo interno prova a interrogarsi su cosa succede prima della malattia, e avanza qualche proposta per impedirla o ritardarla o limitarla, viene zittito perché questa è "politica" e dunque non è più di sua competenza. Tutto il denaro è bloccato nella grande macchina della cura. Investire in ciò che accade prima per modificare il corso della malattia - con il controllo dei fattori di rischio, che la scienza ci fa conoscere - non fa ancora parte della nostra cultura. Lì arrivano solo le briciole dei bilanci». Oggi possiamo sapere facilmente che cosa accade dove si fabbrica la salute. Il prossimo passo è capire che cosa ci fa stare bene. Poi chiederlo. Marina Verna E il ministro francese della Sanità invita a investire più soldi nella prevenzione: «Finora si sono destinate solo briciole di bilancio» Un tecnico al lavoro in laboratorio

Persone citate: Andrea Monorchio, Bernard Kouchner, Di Bella, Manzù

Luoghi citati: Francia, Italia, Rimini