«Ricercatori troppo cinici»
«Ricercatori troppo cinici» «Ricercatori troppo cinici» Fo: tutti devono avere la parola sugli esperimenti di laboratorio avrebbe un uomo-maiale perfettamente compatibile con il suo donatore. Non le sembra un'infamia, oltre che un pericolo? E i bambini su misura? Parliamo mai del fatto che a vent'anni un ragazzo costruito sulle fantasie dei genitori potrebbe ribellarsi a un progetto nel quale non si riconosce?». Gli scienziati la accusano di parlare di cose che non conosce. «Io nù informo, prima di parlare. E non entro mai nel merito tecnico. Parlo delle ricadute di queste scelte azzardate, che nù sembra ci riguardino tutti. Anche perché nessimo sa dire che cosa può succedere ai nostri corpi così manipolati. Magari im cataclisma. E quando ce ne accorgeremo, scopriremo che non c'è modo di rimediare. La scienza, per quello, non è ancora pronta. Allora, perché rischiare? Che ci sia data almeno la possibilità di discuterne». Lei dunque contesta alla comunità scientifica il diritto di fare una doppia parte: creare e, per così dire, vendere. «Se si tratta di giudicare che cosa è buono per l'uomo, siamo tutti sullo stesso piano, che lavoriamo o no in un laboratorio. Io riconosco che la biogenetica è la speranza del nostro futuro, ma sono preoccupato per certi gesti sopra le righe, per i colossali interessi finanziari in campo. E penso che, trattandosi della vita nostra e dei nostri figli, non sia giusto che sia tolta la parola», [m. ver.] ARIO Fo, con il valore aggiunto che sempre dà un Nobel, e sfidando l'irritazione di chi gli ricorda che l'ha vinto per la Letteratura e non per la Medicina, denuncia cloni e maiali trangenici. Che cosa la muove in questa sua nuova campagna? «La disinformazione, soprattutto dei giovani. Non sanno nulla di ciò che si prepara nei laboratori, non conoscono le conseguenze della rivoluzione genetica, non hanno idea del cinismo della ricerca. A meno che, naturalmente, non studino biologia». Lei ama dire che la realtà la spiazza sempre, andando ben oltre l'idea che di volta in volta si è fatto di un certo problema scientifico. Per esempio? «I cloni umani per trapianti. Siccome l'idea di un doppio da usare come serbatoio di organi di ricambio ripugna, c'è chi pensa di fabbricare uomini senza testa, così si risolve il problema della consapevolezza di ciò che gli accade. Non è spaventoso? Eppure non se ne parla». Però si parla di animali da trapianto. «In via accademica. Chi sa che in Italia già si fabbricano? C'è una fattoria nel Nord Italia dove si lavora al maiale-uomo, un maiale nel quale inserire geni umani per risolvere il problema del rigetto. E se poi qualche gene di maiale uscisse dall'organo trapiantato e andasse in giro per l'organismo, beh, ho sentito dire che sarebbe un bene, così si
Luoghi citati: Italia, Nord Italia
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