Londra, guerra di carte intorno a Pinochet di Fabio Galvano

Londra, guerra di carte intorno a Pinochet Il Cile insiste per la liberazione dell'ex dittatore, circondata dai dimostranti la sua clinica Londra, guerra di carte intorno a Pinochet 77 vice di Blair: non può rivendicare l'immunità LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Abbiamo aspettato questo momento per 25 anni, non ce ne andremo da qui finché non lo impacchetteranno per la Spagna». La spontanea manifestazione davanti alla London Clinic, dove l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet è in stato di arresto dalla notte di venerdì, richiama con il passare delle ore un crescente numero di esuli cileni, mentre magistratura e diplomazia cercano di dipanare una situazione delicata e complessa. Ieri il ministro degli Esteri cileno José Miguel Insulza, riprendendo l'iniziativa del presidente Eduardo Frei che aveva chiesto l'immediata liberazione di Pinochet, ha telefonato al collega britannico Robin Cook sostenendo l'illegalità dell'azione britannica e affermando che, essendo entrato nel Regno Unito con passaporto diplomatico, l'ex presidente - ora senatore a vita - ha diritto all'immunità diplomatica. La risposta di Londra è stata ferma. «Questa - ha risposto Cook - è una questione che riguarda unicamente il giudiziario e il governo non ha nessun potere d intervento». Così, mentre si attende che anche Madrid chiarisca la propria posizione e che il giudice Baltasar Garzon formalizzi la sua richiesta di estradizione, Londra entra sul terreno minato di cavillose precisazioni sui diritti e sui doveri di chi si avvale di un passaporto diplomatico. Il sottosegretario agli Interni Alun Michael ha ammesso che Pinochet dispone di tale documento, ma ha aggiunto che «ciò non implica necessariamente immunità diplomatica». Ha spiegato che i citta¬ dini cileni non hanno bisogno di visto per entrare in Gran Bretagna, soprattutto per motivi medici, e che non c'era quindi nessun motivo per fermare Pinochet alla frontiera. Ma lì finivano i suoi diritti. «Si tratta - ha assicurato il sottosegretario - di un processo molto chiaro e non ci sono stati interventi impropri». In precedenza un portavoce del Foreign Office aveva spiegato che l'immunità è concessa soltanto ai diplomatici stranieri accreditati nel Regno Unito e non si estende a chi entra con passaporto diplomatico. Discriminante, insomma, è l'«essere in missione». E Pinochet, sottintende Londra, non svolgeva e non svolge alcuna missione diplomatica. Questioni di lana caprina, di fronte all'emozione - fatta di approvazione ma anche di proteste - che l'arresto ha suscitato. Tanto più che si sospetta, nonostante le dichiarazioni al contrario, l'avallo politico di Downing Street. Non a caso, ieri, di fronte alle richieste di scarcerazione si è avuta una secca e tutt'altro che diplomatica reazione di Peter Mandelson, il guru del New Labour, fedelissimo di Tony Blair e da pochi mesi ministro del Commercio. «L'idea che un dittatore brutale come Pinochet possa rivendicare l'immunità diplomatica - egli ha detto - dà il volta- stomaco alla maggior parte della gente di questo Paese». Ma nessuno dice, perora, quale sarà il prossimo passo. Nel clima di segretezza con cui Scotland Yard avvolge la vicenda non è stato neppure confermato - anzi a questo punto appare improbabile - se Pinochet comparirà stamane in tribunale e in quale tribunale; o se, viste le sue condizioni di salute dopo l'intervento chirurgico (ernia del disco) del 9 ottobre, gli sarà concesso ancora qualche giorno in clinica. Il clima è tale che la polizia non conferma neppure se la «clinica privata» in cui l'ex dittatore è agli arresti sia davvero la London Clinic, davanti alla quale c'è tuttavia - oltre alle telecamere e ai dimostranti che cantano le canzoni di Victor Jara ucciso nel 1973 dai militari di Pinochet - un costante servizio di guardia armata di Scotland Yard. Si attendono ora le mosse di Madrid; e già ieri si era diffusa la voce che i giudici Baltasar Garzon e Manuel Garcia Castellon fossero già nella capitale britannica. Erano invece a Madrid, impegnati nel lungo e tutt'altro che scontato iter per l'estradizione dell'uomo che ossi accusano dell'uccisione di cittadini spagnoli fra il 1973 e il 1983 e che, da Madrid, potrebbe avere il castigo per quegli anni di sangue. Fabio Galvano A SANTIAGO PRO E CONTRO IL Un gruppo di donne grida slogan a favore di Pinochet davanti all'ambasciata inglese di Santiago Il corteo contro l'ex dittatore, affiancato dalla polizia, a Santiago, con i vessilli di Salvador Allende