Super-offensiva del Polo contro il Quirinale di Flavia Amabile

Super-offensiva del Polo contro il Quirinale Berlusconi: «Colpo basso alla democrazia». Contro Scalfaro già una richiesta di impeachment Super-offensiva del Polo contro il Quirinale «Niente dimissioni ma una battaglia per le riforme» ROMA. Il Polo sale all'attacco del Quirinale e chiede un'assemblea costituente «per rivedere la prima e la seconda parte della Costituzione» e una legge elettorale «anti-trasmigrazione e anti-ribaltone». E' la strada annunciata dal leader dell'opposizione, Silvio Berlusconi, all'assemblea dei suoi parlamentari riunita ieri per decidere la linea da tenere nei confronti del futuro governo D'Alema e per rispondere a quello che definisce «un colpo basso alla democrazia». Il Polo ha rinunciato, dunque, all'iniziativa clamorosa annunciata nei giorni scorsi, le dimissioni di massa dei suoi parlamentari. E lo ha fatto, come precisa Berlusconi, perché: «Ne siamo certi, anzi sicuri, che se anche ci dessero le elezioni, in questo clima, sarebbero maxima cum iniuria, solo elezioni suppletive nei collegi che avremmo lasciato liberi noi. Questo mezzo non è praticabile oggi, in questo momento, con questo Presidente della Repubblica». Oscar Luigi Scalfaro rappresenta «chi dovrebbe essere il garante delle istituzioni e che invece non è tale». Perché «chi dovrebbe essere garante non solo è parte, ma, invece di fare l'arbitro, gioca per una parte ed è capace di modificare il risultato della partita». Oppure, come afferma il leader di An, Gianfranco Fini: «Il Capo dello Stato ha un ruolo politico. Noi ce ne eravamo già resi conto e ne avevamo avuto la riprova». Qualcuno va ancora oltre e chiede l'impeachment del Presidente della Repubblica. «Il nostro nemico», avverte Alessandra Mussolini (An). Il protagonista di un comportamento «infame», insiste Filippo Mancuso, procurandosi una denuncia alla procura della Repubblica da parte del senato¬ re verde Athos De Luca e un'interrogazione parlamentare «per chiedere che siano adottati provvedimenti». Contro il Presidente della Repubblica due deputate di Fi, Tiziana Maiolo e Cristina Matranga, oggi presenteranno una denuncia formale al Comitato per i procedimenti di accuse perché sia avviata la procedura di impeachment. Un'iniziativa «personale» puntualizza il presidente dei senatori di Fi Enrico La Loggia. Soltanto il leader dei Ccd Pierferdinando Casini non si unisce all'accanimento del Polo contro Oscar Luigi Scalfaro, né appare entusiasta della cosiddetta «via della Costituente». A suo parere la strada che il Polo deve seguire è la realizzazione di «un partito unico del centro¬ destra». «In mancanza di questo - spiega - c'è solo l'altro schema che non è stato scritto da Berlusconi o da Fini, ma da Cossiga e D'Alema». Le proposte sulla nuova linea del Polo sono molte. La formazione ha in cantiere innanzitutto una dura battaglia per «rivedere la prima e la seconda parte della Costituzione» e una legge elettorale «anti-trasmigrazione e anti-ribaltone», come annuncia Berlusconi e come conferma Fini, affermando che «bisogna rilanciare l'Assemblea Costituente e sfidare l'Udr di Cossiga a essere coerente su questo». L'obiettivo del leader di An è bloccare «il tandem D'AlemaCossiga» attraverso la legge elettorale. Fini ricorda l'incon- tro che oggi Berlusconi avrà con D'Alema dove «si vedrà offrire un tappeto rosso che porti a una riforma della legge elettorale». La sua proposta è dunque quella di un'accelerazione che elimini i sistemi elettorali proporzionali: «Noi dobbiamo puntare sull'elezione diretta, da quella del presidente della Repubblica a quella del Presidente del Consiglio». A questa attività si aggiungeranno iniziative di denuncia dell'operato degli eletti nell'Udr. La protesta avrà inizio sabato prossimo con una manifestazione nazionale a Roma che sarà poi replicata in «manifestazioni in tutte le regioni e in tutte ìe province, sono 117, da tenere la prossima settimana», annuncia Berlusconi. Vi saranno poi assemblee in tutti i collegi dei deputati dell'Udr, eletti nelle file del Polo, «chiamandoli a dire direttamente ai loro elettori le ragioni del loro cambiamento». In quei collegi si terranno «inchieste per sapere quanti voti ancora questi eletti prenderebbero» e si affiggeranno dei manifesti «per denunciare quanto accaduto». Oppure - come auspica l'onorevole Tarantini - si dovrà tenere in ciascuno di quei collegi «un processo pubblico in ogni collegio» contro i «traditori», con l'esibizione dei loro volti sopra scritte del tipo: «ladro di voti, dimettiti». Flavia Amabile Forse una legge elettorale anti trasmigrazioni Casini: meglio il partito unico del centrodestra Sotto i tre leader del Polo A destra Lucio Colletti e Tiziana Maiolo

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