Il pollo non ha sei zampe
Il pollo non ha sei zampe Bambini e insegnanti vanno in cascina a «lezione di realtà» Il pollo non ha sei zampe UN pollo ha sei cosce e quattro petti, non ha piume e viene allevato nei supermarket e nelle rosticcerie». Non è una frase demenziale, bensì la risposta di un ragazzino di 8 anni data a Roma all'intervistatrice di una azienda di marketing che svolgeva un'indagine sulle preferenze alimentari dei bambini. Ben venga dunque l'iniziativa «La campagna ai bambini», che comincia questo mese e il cui obiettivo principale è quello di mettere i più piccoli in contatto con la realtà agricola di tutti i giorni. L'idea è del Consorzio Agriturismo Piemonte: «L'originalità della nostra attività - dice il presidente, Margherita Borri - sta nel consentire ai bambini e ai loro insegnanti di entrare in contatto con la realtà agricola, attraverso esperienze di manualità». Per esempio? «Ad esempio, condividere con l'agricoltore delle mattinate di lavoro per la raccolta del mais o della frutta, osservare e seguire la loro trasformazione e lavorazione, vedere come si fa il pane. E, naturalmente, poter osservare gli animali, non solo da cortile, e seguirne la cura e le fasi dell'alimentazione». Ai ragazzini è già stata distribuita la guida, intitolata appunto «La campagna ai bambini». «I bambini - dicono i responsabili del Consorzio - possono così acquisire quel senso della realtà senza il quale si svuota di significato l'universo di simboli che l'umanità produce. Le insegnanti lo sanno ed è per questo che l'iniziativa ha successo». L'esperimento - che ha il patrocinio del Comune, della Provincia e della Regione Piemonte - è stato anche oggetto di osservazione e apprezzamento da parte di agricoltori di altre regioni, che hanno sviluppato a loro volta nuove forme di ospitalità e accoglienza. Un altro aspetto positivo di questo scambio è il convolgimento, attraverso i bambini, di tutta la famiglia dell'esperienza agrituristica. Capita spesso che i bambini chiedano ai genitori di poter ritornare, così l'incontro si ripete di sabato e di domenica insieme a fratelli, cugini, zii. Ma in che cosa consiste esattamente, come si svolge la visita di una scolaresca in una azienda agricola? Vediamo due casi: un'impresa fruttico¬ la con stalla equina e una zootecnica-cerearicola. Nella prima ai bambini vengono fatti osservare i cavalli e vengono spiegati loro la razza, il comportamento, la morfologia. Si passa poi alla visita del podere con riconoscimento di fiori, piante e osservazione del frutteto e del bosco. Non mancano naturalmente i momenti dedicati alle gare: giochi a squadre, lancio del ferro, tiro alla fune e infine caccia al tesoro, basata sulle osservazioni fatte nella mattinata. Nell'azienda zootecnica cerealicola il programma è simile, con gli adattamenti richiesti dal diverso tipo di attività. Si osserva la cura dei prati e la fienagione, la coltivazione del grano e del mais. Poi il vigneto, l'orto, gli animali da cortile, terminando con una passeggiata nei boschi. Le visite-tipo, che possono variare secondo la stagione e il carattere delle aziende, sono una ventina e il costo si aggira tra le 10 e le 25 mila lire per bambino, nel secondo caso pranzo compreso. Gianni Stornello
Persone citate: Bambini, Gianni Stornello, Margherita Borri
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