Telecom, si allunga la rosa
Telecom, si allunga la rosa Guidi (Teleglobe) fra i possibili amministratori. Decisione il 23? Telecom, si allunga la rosa Rossignolo stringe sulla pay-tv ROMA. Sei giorni per decidere. Archiviata l'ottava del grande recupero in Borsa, la Telecom Italia si prepara alla lunga settimana che conduce al consiglio di amministrazione di venerdì 23 e, dunque, al possibile rafforzamento del vertice aziendale con la designazione d'un amministratore delegato da affiancare al presidente Gian Mario Rossignolo. L'ordine del giorno non è stato ancora annunciato e per il momento fonti della holding riferiscono che l'unico punto certo è la piattaforma digitale. Per la questione nomine vale la regola del «si vedrà», mentre il Toto-ad continua e la lista dei papabili si allunga in vista di una manovra che molti danno per scontato. L'ultima voce riguarda la candidatura forte di outsider: Paolo Guidi, presidente esecutivo di Teleglobe Communications Corporation (Tee), colosso canadese delle telecomunicazioni. Il nome del manager, che giovedì scorso era a Roma in veste di relatore ad un convegno sulle telecomunicazioni organizzato da Reseau (una società di Telecom), secondo l'agenzia Aasa è stato inserito di recente nella rosa dei nominabili che potrebbe essere esaminata il 23, e sarebbe considerato «emergente». Fra gli altri nomi che si sono fatti, quelli dell'amministratore delegato della Olivetti, Roberto Colaninno, di Umberto Livolsi (ex Fininvest) e di Francesco Caio (Merloni). Una possibilità, per quanto difficile, potrebbe essere quella di Corrado Passera, da poco alla guida delle Poste. Nessuno conferma alcunché, su nessun fronte. Si sa però che i soci del nucleo stabile di Telecom hanno affidato ad una società di cacciatori di teste l'incarico di cercare l'uomo giusto. E la ricerca avrebbe portato ad una ristretta rosa di nomi tra i quali, oltre a quelli circolati negli ultimi giorni, vi sarebbe appunto quello di Guidi, definito il «Paolo Fresco delle telecomunicazioni». La storia professionale di Guidi, infatti, ha caratteristiche molto simili a quelle del nuovo presidente della Fiat - giunto a Torino dopo anni di lavoro all'estero, nel colosso americano General Electric. Attivo nel settore delle Tic da 25 anni, Guidi - prima di giungere a Teleglobe nel 1995 - è stato presidente di Sprint International e in quella veste ha curato le più importanti alleanze strategiche della società. Nel gruppo Teleglobe (che a fine luglio ha ottenuto la licenza per operare in Italia nel settore della telefonia fissa) è responsabile delle attività di business internazionali. Difficile anche il discorso sulla piattaforma digitale, l'intesa per il lancio della nuova pay-tv made in Italy. Venerdì sera la Rai - che deve rispondere all'invito Telecom di salire sul suo carro insieme con Murdoch e Tfl - non ha gradito il fatto di non essere stata invitata all'incontro che Stream e i due possibile soci esteri di Rossignolo hanno avuto con la Lega Calcio per parlare della questione dei diritti televisivi. Telecom vuole stringere i tempi, ma viale Mazzini nicchia e fra i «si dice» c'è quello che abbia aperto una trattativa informale con Canal plus per studiare l'ipotesi di un'intesa alternativa. Altre fonti, riferiscono che il vero problema della Tv italiana sarebbe quello dei soldi e dell'intesa che non c'è con l'azionista Iri (e cioè il Tesoro) sul quanto e sul chi debba pagare. Incognita finale, quella delle quote: viale Mazzini non vorrebbe contare meno di Murdoch, ma il magnate australiano punta ad avere più del trenta per cento e questo, almeno dal punto di vista finanziario, potrebbe anche non essere un problema da poco porgli uomini di Zaccaria. [r. e. s.] Gian Mario Rossignolo
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