Via libera all'lrpef comunale di Bruno Gianotti

Via libera all'lrpef comunale Sovrattassa facoltativa dello 0,2%. Le Finanze puntano a scovare un'evasione di 50 mila miliardi Via libera all'lrpef comunale Dal '99 la tredicesima sarà più leggera ROMA. Tredicesima più leggera con l'addizionale Irpef a favore dei Comuni. Ma soltanto se l'amministrazione cittadina lo vorrà: la sovrattassa, 0,2% ogni anno l'ino ad un massimo dello 0,5%, è facoltativa e il Consiglio comunale deve decidere entro il 31 ottobre se applicarla. 11 governo, entro la fine del '98, deciderà poi se applicare un altro prelievo a favore delle amministrazioni locali: una misura indolore per i contribuenti, perché toccherà una parte del gettito fiscale e non le loro tasche. Il decreto legislativo sull'addizionale lrpel' è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale: era atteso, il Polo aveva già scatenato la polemica sulla coincidenza di un'Eurotassa restituita, con una mano, al 60% mentre con l'altra si aumentava il prelievo. Ma si pensava ad un prelievo graduale, mese per mese, come avevano chiesto Parlamento e Conferenza StatoCitta. La stesura definitiva del decreto prevede invece che l'eventuale trattenuta decisa dai Comuni sull'lrpel"98 avvenga in una sola soluzione, in busta paga, con la tredicesima mensilità '99 dei lavoratori dipendenti. A fine '98 scatterà comunque l'addizionale per le Regioni. L'addizionale dovrebbe essere «a termine»: entro tre anni, anche nei Comuni che applicano le aliquote massime (fino allo 0,5% nel 2001), c'è la possibilità che venga eliminata grazie al recupero di evasione impostato dal ministro delle Finanze Vincenzo Visco. Siamo ancora alle ipotesi, alle simulazioni sui prossimi incassi del Fisco. Nel migliore dei casi, gli 007 del ministero, grazie agli studi di settore e alle nuove tecniche di indagine, arriveranno a scovare redditi nascosti per 50 mila miliardi: con le relative tasse e penali, il governo sarebbe in grado di premiare i contribuenti più fedeli alleggerendo il peso di Irpeg (fino al 4% portando l'aliquota dal 37% al 33%), e Irpef con un taglio di 2 punti percentuali sulle aliquote intermedie comprese tra il 27% e il 34%, e addirittura di 4 punti sulle aliquote più alte (40% e 46%). Nessuna riduzione per i redditi bassi: l'aliquota resterebbe fissa al 19%. Visco è stato piuttosto ottimista su questo punto: ha riconosciuto che la lotta all'evasione sta dando risultati migliori del previsto ed ha introdotto nella Finanziaria la norma che autorizza il taglio di tasse a fronte dei maggiori introiti. Incassati i benefici della dichiarazione unica e della unificazione delle basi imponibili, la leva più importante delle Finanze è costituita dagli studi di settore. In base ai milioni di questionari compilati dalle categorie di artigiani, commercianti e professionisti, il Fisco ha elaborato una serie di mappe delle attività e dei redditi che producono: su queste sta ora prepa¬ rando le simulazioni prima di varare le tabelle particolareggiate che danno per ogni attività il reddito presunto in base alla dimensione dell'azienda, dei dipendenti e dei vari indicatori. L'anno prossimo (crisi di governo permettendo), le Finanze do¬ vrebbero raggiungere il 50% dei contribuenti interessati, 2 milioni di persone, per arrivare alla totalità entro il 2000. Nel '99 dovrebbe quindi cominciare la parte più difficile del progetto antievasione: convincere i contribuenti ad accettare il nuovo strumento fiscale. Non sarà facile, perché il ministero deve trovare una formula che assicuri la franchigia per il passato: in sostanza, chi accetta gli studi di settore si garantisce da eventuali accertamenti retroattivi. In cambio, commercianti, artigiani e professionisti dovrebbero concedere quello che in termini tecnici si chiama «allargamento della base imponibile», cioè il rischio di pagare più tasse. Per scovare i più restii, scenderà in campo anche il nuovo Supersecit, il servizio di ispettori tributari al servizio delle Finanze che si sovrappone al vecchio Secit. Risultato: un nuovo organismo che avrà non solo il compito di recuperare imponibili, ma di pianificare interventi di politica economica e tributaria. Sarà una sorta di centro studi, con una cinquantina di esperti nominati per decreto e divisi in due sezioni: una di controllo e una di analisi economico-scientifica. Ne faranno parte esperti in discipline finanziarie, tributarie, economiche, statistiche, contabili ed aziendali. Gli esperti potranno essere scelti anche al di fuori dell'amministrazione e impiegati anche a tempo parziale, senza l'esclusiva. Ma, soprattutto, saranno indipendenti: sarà il ministro delle Finanze a dettare l'indirizzo della loro attività e non saranno subordinati gerarchicamente neppure al direttore del servizio. Bruno Gianotti LA PRESSIONE FISCALE IN ITALIANA *M4*4 (IN RAPPORTO PERCENTUALE AL PIL) 44,0/m delle Finanze è ottimista sugli incassi del Fisco Dal 2001 potrebbero diminuire sostanziosamente le aliquote Irpef e Irpeg

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