Lo sport, elisir per donne in gravidanza di Stefano ManciniGianni Vattimo

Lo sport, elisir per donne in gravidanza Torino, le ricerche promuovono l'attività fìsica anche per i bambini e gli anziani Lo sport, elisir per donne in gravidanza / medici: «Facilita il parto e non fa ingrassare» TORINO. Lo sport in gravidanza non è più un tabù. Nei primi sei mesi va bene qualunque disciplina che non sia a rischio di traumi addominali o che non avvenga in condizioni ambientali estreme, sostengono oggi i medici sportivi, che finora consigliavano al massimo un po' di nuoto. Il movimento evita un aumento di peso eccessivo e aiuta a compensare lo spostamento del centro di gravità. Controindicazioni nessuna, a patto di osservare tre punti: madre e feto devono essere in buone condizioni di salute, dopo il sesto mese occorre smettere, va evitato l'agonismo. Importante anche il «dosaggio»: attività regolare di tipo aerobico di 30 minuti tre volte la settimana, senza superare i 150 battiti del cuore al minuto. Lo studio, condotto a Bologna dall'Istituto di medicina dello sport del Coni-Fmsi e dall'Isef, è stato presentato ieri a Torino, nell'ambito del convegno «Attività sportiva in funzione dell'età e del sesso». I ricercatori hanno accertato che, oltre a non danneggiare il bambino, l'attività fisica semplifica la vita alle future madri in sala parto: la fase del travaglio si accorcia e il taglio cesareo è meno frequente. Un'altra ricerca degli stessi due istituti promuove lo sport durante la menopausa. I medici sportivi garantiscono a chi si allena una diminuzione dei chili in eccesso, un calo del colesterolo, un miglioramento della pressione e dell'osteoporosi. Molte donne ansiose e con problemi di insonnia hanno avuto giovamento dall'attività fisica, in altre si sono attenuate le vampate di calore. Il binomio sport-benessere vale poi per gli anziani, affermano tre ricercatori dell'Istituto di medicina dello sport di Trieste. Muoversi in gioventù e continuare a farlo fino alla terza età è una sorta di assicurazione contro una serie di gravi disturbi, dalla riduzione della massa e dell'elasticità muscolare all'ipertensione, dal diabete alle malattie delle coronarie. Ovviamente, è importante cominciare l'attività fisica nei primi anni di vita, ci avvertono i ricercatori torinesi dell'Istituto di medicina dello sport ConiFmsi. Per dimostrarlo, hanno preso un gruppo di bambini delle elementari e per tre anni li hanno fatti allenare un'ora in più dei compagni. Risultato: alla fine del periodo scolastico erano nettamente più forti dei compagni, ma dopo le vacanze estive la loro forma regrediva. Che fare? «La scuola deve insegnare uno stile di vita motorio e alimentare corretto», sentenziano gli specialisti. E alle medie il discorso cambia di poco: i ragazzi fanno più ore di sport, ma impietosi test di laboratorio dimostrano che la loro efficienza fisica presenta un primo calo. Unica voce fuori dal coro, a conclusione del convegno di Torino, quella del filosofo Gianni Vattimo, che accusa il mito del «physically correct» e il conformismo del benessere a tutti i costi. Il fumo? «A me dà fastidio, ma non farei mai una campagna intransigente contro i fumatori», dice Vattimo. Il doping? «Lo approverei, sei esistesse una pillola che ne elimina i danni all'organismo». 1 vizi? «Difendo la nostra libertà di essere pigri e di assumere quelle piccole dosi di veleno che hanno aiutato l'umanità del passato a sopportare le disgrazie della vita». La platea «sportiva» applaude anche lui. Stefano Mancini «I bambini sono pigri e la scuola non educa al moto e all'alimentazione» Il filosofo Gianni Vattimo

Persone citate: Gianni Vattimo, Vattimo

Luoghi citati: Bologna, Torino, Trieste