«L'amicizia è il mio mito»

«L'amicizia è il mio mito» La voce degli «883» e il suo microcosmo: la vita in provincia, la famiglia, le moto «L'amicizia è il mio mito» Max Pezzali: un antidoto contro la violenza MAX Puzzali, la voce e l'anima degli 383, è in giro per l'Italia. Un tour cominciato a fine settembre da Reggio Calabria sulle ali del successo dell'ultimo album «Gli anni». Cosa sta vedendo di nuovo nel Paese durante la tournée? «Noto similitudini più che differenze. Da Nord a Sud, nonostante la differenza economica, ci sono le stesse aspettative e le stesse aspirazioni. E quelli che vengono ai miei concerti si assomigliano, a Reggio come a Milano». Lei piace solo ai giovani? ; Ho un pubblico soprattutto tra gli under 35». Lei è molto ambizioso? «Non tanto come persona, ma vorrei che i miei figli avessero un bel destino. Nel mio caso i miei figli sono le mie canzoni». Qual è la chiave del suo successo? «Guardi, io penso che dipenda da un rapporto di comunicazione immediata tra me e chi mi ascolta. Io, nelle canzoni, racconto il mio microcosmo che è simile a quello di molti altri». E qual è il suo microcosmo? «E' la vita di provincia, gruppi di amici cresciuti insieme. E' fatto di sogni, aspirazioni e contraddizioni. Da ima parte c'è la voglia di evadere da una realtà troppo piccola, dall'altra c'è un amore tenero per questa realtà». Lei è nato e vive a Pavia? «Si, per quanto sembri un meccanismo strano di amore e odio». Si sente leghista? «No, assolutamente da noi il Bossipensiero non ha avuto fortuna. Siamo lombardi, ma generalmente scettici verso quel genere di idee. Pavia è una provinca del centro-sinistra. Ma più moderata rispetto, per esempio, alla rossa Emilia». Il mondo oggi le sembra molto materialista, poco poetico? «Credo che la poesia si annidi dappertutto e si nutra anche del suo opposto, il materialismo. Forse anche oggi c'è grande spazio per la poesia anche se il mondo tende al materialismo. Ma c'è anche una tendenza a una spiritualità, un po' confusa direi. L'esempio più lampante è l'esplosione della New Age in ogni branca dell'esistenza. Direi che il New Age colpisce più i già delusi, i trentenni soprattutto più che gli adolescenti». Le motociclette sono una sua passione, vero? «Si. Ho tre moto. Due Harley Davi dson, una di 1340 ce e l'altra di 1000 ce, e poi ho ima Buell di 1200 ce».». E dove va in motocicletta? «Mi piace girare nell'area dei laghi: il Maggiore, quello di Como. Ma anche nell'area che va dalla Bassa all'Oltrepò Pavese dove ci sono paesaggi bellissimi e anche ottimi vini». Le piace il vino? «hi quantità moderata sì, soprattutto i rossi». Le piace mangiare? «E' una passione che devo tenere a freno. Ho un metabolismo che mi porta a prendere peso anche solo guardando qualcosa che sia ipercalorico». Un divo deve essere sempre magro? «Più che altro chi fa concerti non deve essere sovrappeso, sennò due ore e dieci di spettacolo diventano troppo faticose». In «Io ci sarò», la canzone più gettonata del suo ultimo album, racconta la favola del matrimonio. Ma lei non si è ancora sposato. Perché? «Non mi sento pronto per questo passo. Ho visto tanti coetanei fare scelte azzardate con il risultato che i matrimoni sono naufragati dopo due o tre anni. Non è un buon viatico». Lei cambia donna sovente? «Sono un monogamo tranquillo e di lungo respiro». Vive da solo o con i suoi genitori? «Vivo in una casa adiacente a quella dei miei genitori e vado sempre a mangiare da loro». Si riconosce in quei giovani che non se ne vogliono andare di casa? «Sì, in parte. I giovani di oggi non si sentono pronti per il comando. E poi molti, meno fortunati di me, anche se laureati magari in medicina, non guadagnano abbastanza per andare a vivere da soli. Così sono costretti a rimanere in famiglia». Lei, invece, guadagna molto? «Sì, abbastanza». E i suoi risparmi li investe in Borsa? «Guardi, non so esattamente come li investo. Non capisco bene l'economia e così si occupa di tutto la Banca San Paolo. Comunque punto su investimenti che non rendono molto ma a rischio limitato». Non le piace il rischio? «Non ho il temperamento del giocatore. Vengo da una famiglia con¬ tadina e ho sempre il senso della catastrofe inuninente, e così mi sento sempre preparato all'arrivo del peggio». Tra qualche settimana uscirà il suo film ((Jolly Blu». Che cosa racconta? «Parla di un gruppo di amici che frequenta un bar-sala giochi che rischia di chiudere per problemi economici. Loro si mobilitano e organizzano un concerto per salvare il bar. Si parla di amicizia, e un po' anche di amore». L'amicizia per lei è molto importante? «E' essenziale. E' il valore che se adeguatamente curato, può veramente essere la barriera per affrontare il mondo esterno». Il mondo esterno le fa paura? «Sì, perché in questa fine di millennio è veramente poco comprensibile quanto succede, e quindi è importante avere un punto di riferimento, che nel mio caso è il gruppo di amici, per rassicurarsi che qualcosa di normale esiste ancora fra tanta violenza. Sì, perchè in questa fine di millennio, è veramente poco comprensibile quanto succede: basta guardare la cronaca». Alain Elkann «Le mie radici sono contadine: amo la prudenza con il denaro e la fedeltà nei sentimenti» Cognome JPfiJKWM^,.^. Nome MASnWP... ... *..mm Clftotfnanw:. 'TAMANA RMldsnia .PAYjft„ CELIBE *u.?5!R?.?M...... Hobby. .M^*UI«H« A)f.«Stai? {è sup^lfoso di R<wpWoJ «L'amMax PezzaCognome JPfiJKWM^,.^.Nome MASnWP... *..mm Clftotfnanw:. 'TAMANARMldsnia .PAYjft„CELIBE *u.?5!R?.?M...Hobby. .M^*UI«H« A)f{è sup^lfoso di R<w

Persone citate: Alain Elkann, Buell, Harley, Jolly Blu, Max Pezzali

Luoghi citati: Como, Emilia, Italia, Milano, Pavia, Reggio, Reggio Calabria