La lunga caccia, poi la trappola di Gian Antonio Orighi
La lunga caccia, poi la trappola La lunga caccia, poi la trappola A Madrid i magistrati indagavano da due anni IL FASCICOLO SUDAMERICANO MADRID NOSTRO SERVIZIO Dal fermo giudiziario richiesto mercoledì all'ordine internazionale di cattura emanato in segreto, di cui si è venuti a conoscenza solo venerdì notte. E' stato proprio il super-gip della «Audiencia Nacional» di Madrid Baltazar Garzón, soprannominato «il Tenace», a far arrestare ieri a Londra l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet Ugarte. Un portavoce del governo spagnolo, chiedendo di restare anonimo, ha detto alle agenzie che l'esecutivo non era al corrente della decisione del giudice, ma secondo la radio statale il governo ha 40 giorni di tempo per chiedere l'estradizione di Pinochet, e potrebbe farlo. Un altro gip del Tribunale madrileno ha chiesto di interrogare l'ex dittatore: Manuel Garcia-Castellón, che con Gar- zón è da due anni alle costole di Pinochet, accusato di terrorismo, genocidio, tortura e scomparsa di cittadini spagnoli durante la sua dittatura. La «Audiencia Nacional» è l'unico tribunale spagnolo competente sul territorio nazionale per le indagini e i processi di terrorismo, genocidio e terrorismo di Stato, indipendentemente dalla nazionalità degli accusati e del luogo ove sono accaduti i crimini, purché vi siano vittime spagnole. E secondo i magistrati Pinochet avrebbe sulla coscien- za almeno 600 tra cittadini spagnoli e loro figli. Le inchieste dei due gip partono da indagini diverse. Nel 1996, accogliendo le richieste delle paiti civili e dei familiari delle vittime, Garcia Castellón, che ha appena compiuto 46 anni, ha cominciato ad indagare sulle 600 presunte vittime. Le sue richieste di rogatoria internazionale, mirate ad ottenere l'interrogatorio di Pinochet, venivano però ignorate dalle autorità del Cile. Garcia Castellón, un magi¬ strato timido e schivo ma straordinariamente perseverante, ha allora cominciato ad ascoltare i testimoni. Nel settembre scorso, a causa della sua «testardaggine», scoppiò un caso: il capo della Procura del Tribunale di Madrid, Eduardo Fungairino, su indicazioni del Procuratore generale del Regno Jesus Cardenal (nominato dal governo di centro-destra del leader dei popolari José Aznar), sostenne che Garcia Castellón non poteva indagare su fatti avvenuti prima dell'entrata in vigore della legge che, nel 1995, affidava alla «Audiencia» di Madrid la competenza per i crimini di terrorismo e genocidio. I reati su cui indaga il gip, infatti, sono riferiti agli anni tra il 1976 ed il 1983. La sinistra spagnola accusò allora il governo di «collaborazionismo». I testimoni sopravvissuti che sfilavano davanti all'«Audiencia» di Madrid, con le foto dei «desaparecidos», raccontavano episodi orrendi. Soprattutto assassinii a sangue freddo, torture. E di tanti, tanti bambini scomparsi. Determinante per Garcia Castellón, che mercoledì aveva avanzato via Interpol una richiesta di rogatoria per interrogare a Londra Pinochet, fu la dichiarazione dell'ex capo della famigerata Dina (la polizia politica della dittatura), il generale Manuel Contreras. Davanti alla Corte Suprema di Santiago del Cile, Contreras aveva dichiarato: «Eseguii sempre gli ordini del seiìor Presidente della Repubblica. Solo lui, come capo supremo della Dina, poteva ordinare le missioni che io eseguivo». Da parte sua Garzón (che interrogherà Berlusconi il prossimo 26 per il «caso Telecinco»), indagava dal 1996 sull'«operazione Condor», un piano segreto elaborato negli Anni 70 dalle dittature militari di Cile ed Argentina per annientare l'opposizione di sinistra ai loro regimi. Così anche le 600 vittime del regime di Pinochet su cui indagava Garcia Castellón sono entrate nell'inchiesta di Garzón. «Rispetteremo le decisioni dei due magistrati, qualsiasi esse siano», ha dichiarato ieri sera da Porto il ministro degli Esteri spagnolo Abel Matutes. E par di capire che l'estradizione di Pinochet potrebbe davvero realizzarsi. Gian Antonio Orighi Seicento gli spagnoli vittime della repressione dopo il golpe. Il mandato d'arresto spiccato in segreto Il governo: non ne sapevamo nulla Il magistrato spagnolo Baltazar Garzón
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Morto a 75 anni Amerigo Dumini uno dogli uccisori di Matteotti
- Morire a Canelli a 25 anni
- Parla il Presidente del Consiglio
- Due fratelli di Nizza a giudizio per omicidio
- Nuove norme per la scuola Colore tv, prezzi, 95 progetti
- Ã? morto il gen. Carboni
- E' accusato di un omicidio
- L'arditismo nei comandanti
- Bergamo: guerriglia tra "tifosi,, durante la partita con il Torino
- Una pagina di valore alpino
- Grazie Juve, grazie Brady
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Tre domande a Capanna
- Ticino, la minaccia è svizzera
- Internet, istruzioni per l'uso
- FRA MAGIA E STREGONERIA
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- un po'di fantascienza
- Nascita di Marconi
- Non si mangia il gelato in boutique
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy