«Risali sul pullman, ti serve l'esercito»
«Risali sul pullman, ti serve l'esercito» «Risali sul pullman, ti serve l'esercito» Di Pietro a Prodi: ti aspetto con il mio camper «Romano, riprendi il pullman e vieni insieme a me». Antonio Di Pietro, ex pm di Mani pulite e ora senatore dell'Ulivo al Mugello, rende onore al governo Prodi: «Ha avuto solo il torto di funzionare bene - aggiunge -. E come tutte le cose che funzionano bene, vengono impallinate. Perché questo è successo: è stato impallinato scientificamente, scientemente, volutamente... E' un peccato, ma dobbiamo guardare avanti». E ancora: «Quando uno fa una cosa buona, in questo Paese... Mi è capitato con Mani Pulite... Me ne hanno fatte vedere di tutti i colori...». Poi, il Tonino nazionale rinnova l'appello all'ex Premier: «Caro Romano, hai commesso un errore per eccesso di fiducia. Hai assunto la responsabilità dell'Ulivo, per governare il Paese. Ma senza esercito, appena possono, questi disarcionano. Allora, bisogna creare l'esercito. Riprendi il pullman; mi troverai per strada. Io vado in giro in camper». Romano Prodi, per ora, non risponde. Il pullman dell'Ulivo non ha ancora il motore acceso e il suo leader (disarcionato dal no di Fausto Bertinotti) invoca qualche giorno di vacanza: «Dobbiamo decidere dove andare in vacanza; ci stiamo pensando». Ma sono almeno due le idee chiare di Romano: «Voglio andare lontano dai giornalisti», spiega sorridendo ai cronisti. E, quanto ai progetti per il dopodomani, il Professore mette le mani avanti: «Il futuro non me lo lascio prevedere dagli altri, state tranquilli. Me lo costruirò da solo...». Il nome di Romano Prodi è però al centro del nuovo «valzer» delle poltrone eccellenti. Alla presidenza della Commissione europea, o dell'Europarlamento? Al vertice del Ppe o di un altro prestigioso organismo internazionale? Nel 1999, verranno rimessi in gioco quasi tutti gli incarichi più importanti nella nomenclatura dell'Europa politica, ai vertici di Ue, Nato, Consiglio d'Europa, Ueo, come pure la presidenza dell'Europarlamento. E Prodi potrebbe avere buone chanches soprattutto per la presidenza della Commissione europea. «Potrebbe essere un candidato di compromesso vincente fra eurosocialisti ed europopolari», osserva Giampaolo D'Andrea (Ppi), relatore dell'Europarlamento sulla nomina del futuro capo del «governo» europeo. Per ora, comunque, il «valzer» delle poltrone resta tutto italiano. E, alla vigilia del nuovo «toto-ministri», tocca al vicepresidente del Consiglio dimissionario, Walter Veltroni, ricordare un aneddoto dei primi mesi del governo Prodi quando nell'esecutivo, in qualità di ministro dei Lavori Pubblici, c'era ancora Antonio Di Pietro. L'occasione è la presentazione di un nuovo volume di Willer Bordon. Presente l'ex pm milanese, Veltroni rammenta quel che accadeva nel Consiglio dei ministri, quando ci si occupava di assegnare le cariche negli enti. «Quando facevamo una nomina - spiega -, c'era sempre Antonio che si intrometteva: "Scusi, scusi, ripete il nome?". Il malcapitato lo assecondava e lui, di rimando: "Ah, questo va bene: non lo conosco"». Aspiranti ministri, attenti: chi ha conti in sospeso con Tonino non si faccia avanti. [r. int.] Il senatore dell'Ulivo Antonio Di Pietro con l'ex premier Romano Prodi
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