Un'ombra sul governo: Ciampi se ne va

Un'ombra sul governo: Ciampi se ne va Dini e Andreatta candidati alla successione. Il Ppi vuole il vicepremier: Veltroni verso la Farnesina Un'ombra sul governo: Ciampi se ne va Lite sugli attacchi di Cossiga ROMA. Carlo Azeglio Ciampi minaccia di non entrare nel prossimo governo. La notizia si è diffusa ieri sera e ha messo in allarme D'Alema: una simile defezione, infatti, lederebbe il prestigio del governo che si appresta a varare. Il superministro dell'Economia è irritatissimo - si dice - per gli attacchi e i veti di Cossiga e soprattutto per il fatto che nessuno nella maggioranza (D'Alema compreso), abbia ritenuto di doverlo difendere pubblicamente. Il «casus belli» è stata un'intervista pubblicata da «Repubblica» giovedì scorso, in cui l'ex Capo dello Stato indicava Ciampi come il portavoce dei «poteri forti», ragion per cui l'Udr non lo avrebbe appoggiato mai e poi mai. «Nessuno ha ritenuto di dovermi difendere da questi attacchi» avrebbe detto Ciampi, lamentandosi con alcuni interlocutori del mondo politico e sindacale. Al ministro è stato fatto notare che una sua difesa avrebbe compromesso le trattative per formare il nuovo governo, e la replica sarebbe stata: «Benissimo! E allora che se la vedano da soli ...», facendo balenare l'ipotesi che lui con questo governo «cossighiano» non avrebbe avuto nulla a che spartire. Ciampi ieri era irraggiungibile per quanti avrebbero voluto convincerlo a tornare sui suoi passi. Ma si sa che D'Alema gli aveva lungamente parlato per telefono nei giorni scorsi, raccogliendone, a quanto pare, lo sfogo. In effetti i dissapori con Cossiga sono antichi, e anche Mastella in passato ha avuto parole assai dure nei confronti della borsa «troppo stretta» del ministro del Tesoro. E tutto questo certo - pesa sulla decisione ultima di Ciampi. Anche se D'Alema - che ora sta facendo di tutto per «recuperarlo» - può far leva sui buoni rapporti personali che lo legano a lui. Domenica scorsa, per esempio, il leader della Quercia è andato a trovarlo nella sua casa al mare, a Santa Severa, e si è intrattenuto a lungo con lui. Allora si ipotizzava un Ciampi bis a Palazzo Chigi, ma poi quell'ipotesi di incarico tramontò, forse troppo presto, forse in maniera troppo repentina. Insomma, anche quella candidatura nata e morta troppo in fretta, non deve essere piaciuta al ministro. E ora tutte le sue «doléances» giungono al dunque. E' difficile comunque che D'Alema possa rinunciare a un personaggio come l'ex governatore, senza prima aver esercitato tutte le sue doti di pazienza e di persuasione. Tanto più che per il mondo imprenditoriale e del lavoro Ciampi è un punto di riferimento difficilmente rimpiazzabile. E se mai il nascituro governo dovesse fare a meno di Ciampi? Un economista di prestigio da mettere al suo posto potrebbe essere - secondo una voce rimbalzata ieri tra i Palazzi - proprio Romano Prodi. Ma il premier uscente, che nessuno ha contattato, non sarebbe co¬ munque disponibile per questo incarico. Si parla anche di Nino Andreatta, che volentieri lascerebbe la Difesa per tornare a materie con cui ha maggiore consuetudine accademica e di governo. Al posto di Ciampi potrebbe andare anche il ministro Dini, per quanto appare improbabile che D'Alema voglia privarsi agli Esteri di un uomo che ha ormai maturato una così importante esperienza. La prossima vicepresidenza del Consiglio il partito popolare l'ha rivendicata per sé. Ci dovrebbe andare il capogruppo alla Camera, Sergio Mattarella, ma solo se non dovesse andare agli Interni, altro, incarico cui è candidato. Il ministro Napolitano, infatti, è in predicato di lasciare quel dicastero in quanto è opinione diffusa che presidenza del Consiglio e ministero degli Interni (con tanto di comando sulla Polizia di Stato) sarebbero un po' troppo per un solo partito. Ai tempi della de questa concentrazione non appariva eccessiva e meno che mai pericolosa, ma adesso - si sa - le cose sono cambiate. E quindi via Napolitano dal Viminale, per andare forse alla Difesa, se quel dicastero non dovesse esigerlo l'Udr per affidarlo a Carlo Scognamiglio. Raffaello Masci Non si esclude un cambio della guardia anche al Viminale Gli alleati ritengono pericolosa l'abbinata con Palazzo Chigi «Troppo per il Pds» Mattarella a metà strada tra Interni e vicepresidenza Napolitano potrebbe finire alla Difesa ma l'Udr spinge per Scognamiglio ss IL TOTO MINISTRI •Presidente: Massimo D'Alema ♦Vicepresidente: Mattarella, Bianco o Russo-Jervolino ♦ Sottosegretario alla presidenza Burlando, Minniti o Bargone •Esteri: Dini o Veltroni •Interni: Mattarella o Scognamiglio ♦Economia: Ciampi, Dini o Andreatta • Difesa: Napolitano, Scognamiglio o Andreatta > Industria: Bersani •Beni culturali: Veltroni o Berlinguer • Sanità: Bindi • Ambiente Ronchi • Funzione pubblica: Bassanini • Comunicazioni: Maccanico ♦ Pubblica Istruzione: Buttigliene • Università: Berlinguer (o Buttiglione in un unico ministero) •Giustizia: FlickoZecchino Trasporti: Nesi < Lavori pubblici: Bargone o Costa ■ Lavoro: D'Antoni o Treu •Pari opportunità: Fi nocchiero 'Solidarietà sociale: Turco o Salvato • Agricoltura: Cardinale 1 Commercio estero-. Fantozzi » Riforme istituzionali: Bassani * livornese, 63 anni, laurea in lettere e in Giurìsf>rudenzq jlla Normale di Pisa, m Sposato celi Franca Pilla; ha due tigli. • Dal '46 lavora in BanfcHafia. E' stato Governatore dal! 979 ili 9*3. m Ha d'Azione* ato aita fondazione dèi Partito a Presidente del Consiglio dall'aprile 1993 all'oprile^ m Nel governo Prodi, superministro dell'Economia; ministro del Tesoro e ad interim ministro del 8i« lancio e della Programmazione economica. * Convinto sostenitore della privatizzazione delle aziende statoli, ha concluso quelle di Imi, Montefibre, Ini, Aeroporti di Roma/ Telecom Hallo, Seat (l'Enel, invece, è stata una grande occasione perduto). * Ha ricoperto ruoti importanti a livello internazionale; o attualmente presidente del Comitato ristretto del Fondo monetario Intemazionale. * Tra i suoi successi di grande tecnico della Finanza l'ingresso dell'Italia nell'Euro (grazie soprattutto al taglio dell'inflazione e all'assestamento dei conti pubblici). Il super-ministro per l'Economia Carlo Azeglio Ciampi

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