Caso Ciampi, una mina per D'Alema

Caso Ciampi, una mina per D'Alema Il ministro: non mi avete difeso dai veti di Cossiga. Il leader pc: il Quirinale temeva la svolta a destra Caso Ciampi, una mina per D'Alema Gaffe di Cossutta su Scalfaro, il Polo insorge ROMA. Massimo D'Alema prova a costruire la nuova maggioranza che gli consenta di varare il suo governo, ma sulla sua strada incontra subito due grossi ostacoli: il caso-Ciampi e il caso-Cossutta. Il superministro dell'Economia uscente non vuole entrare nell'esecutivo; si sente offeso, per non essere stato difeso dai veti di Cossiga e ora il suo «gran rifiuto» pesa sulla formazione del nuovo esecutivo. Ma anche la gaffe di Armando Cossutta, leader dei neo-comunisti, rischia di compromettere il tentativo di D'Alema. Cossutta ha detto in un comizio a Milano che il Capo dello Stato durante le consultazioni aveva espresso il timore che in caso di elezioni avrebbe vinto la destra e che quindi al Quirinale avrebbe potuto essere eletto un uomo di destra. Il Polo è subito insorto reclamando smentite. Cossutta ha quindi rettificato la sua dichiarazione. Domani mattina, comunque, Silvio Berlusconi incontrerà Massimo D'Alema. SERVIZI ALLE PAG. 2,3,4,5e6

Luoghi citati: Milano, Roma