Dagli economisti un coro di Marco Zatterin

Dagli economisti un coro Dagli economisti un coro «Il denaro meno caro non crea lavoro» SAINT VINCENT DAL NOSTHO INVIATO «Non fatevi illusioni: un taglio dei tassi di interesse non servirebbe a creare! posti di lavoro, non adesso, non in questo sistema economico». Siro Lombardini nega l'equazione «denaro mene caro-maggiore occu pazioni!» mentre apre i lavori del XX Premio Saint Vincent, e subito raccoglie i consensi della maggior parte dei 26 economisti saliti in Val d'Aosta per discutere! il futuro dell'Italia. Con buona pace di chi sostiene che la discesa elei saggi favorirebbe la crescita «è un concetto stupido e infondato*) chiosa secco il presidenti' della Popolare eli Novara, al tavolo dei lavori si largo la tesi secondo cui le imprese, potendo finanziarsi a costi inferiori, si orienterebbero verso investimenti tecnologici ad alto tasso di capitale, cosa che! non serve- a stimolare nuove opportunità di lavoro e anzi può distruggerne. La via dello sviluppo è un'altra, dicono tutti con mille sfumature, passa per le riformi! strut. odi e la riorganizzazione della pubblici amministrazione, con un'attenzione al carico fiscale 0Ccessivo ed un costo del lavoro che andrebbe riequilibralo. 1 tassi hanno un pi'so minore:, assicurano i professori, e non serve preoccuparsi perché, comunque, sono destinali a calare a fine! anno con l'arrivo dell'Euro. Antonie Fazio ha dunque poco pili di due mesi per decidere' e, dopo gli inviti del Pondo monetario e il nuovo allentamento della stretta operato dalla Federai Reserve, );li occhi seno naturalmente puntati su di lui, l'ultimo dei duri, ancorato dal 22 aprile! al suo tasso di sconto al 5%. 11 governatore di Via Nazionale non si fidava prima della crisi politica, figuriamoci ora. La sua è; una immobilita che: divide gli economisti tra chi lo vorrebbe più coraggioso e chi reputa il suo rigore necessario. I contenuti delle analisi sono ovviamente: diversi a seconda dell'esperienza e della provenienza, eppure i professori convergono su un elemento: quando da via Nazionale partirà la tanto invocata riduzione dei tassi, per produzione, la- voro e crescila economica cambierà poco o niente. Gli amici di Fazio. Antonio Marzano, responsabile economico del Polo, non esita a dire! che il problema dei tassi è tutto politico. «C'è stata un'evoluzione de:llo scenario parlamentare che solo il governatore sembra essere stalo in grado di prevedere; meno male». «Bene ha fatto a non ridurre i tassi - gli fa eco Renalo Brunetta, collega di cattedia e di area - si sono create le; garanzie contro la speculazione e si e avuto un deterrente in più per la cattiva gestione dell'economia». Penisa alla lira anche! Lombardini: «Una riduzione dei tassi potrebbe scatenare un'ondata speculativa contro la nostra moneta mei tendo in l'orse il risultato acquisito di far parte dell'Euro. Una simile prospettiva e diventala più probabile in seguito alla crisi politica». Guarda Lontano Lnij»i Frey, che insegna a Roma, e sottolinea i rischi di una riduzione sbagliata: «E' facile tagliare i tassi senza grosse conseguenze, ma è altrettanto facile che aumentandoli se ne abbiano di immensi». 1 neutrali. La scuola del dedvono scendere e scenderanno fa proseliti. «Non è: importante che; succeda adesso» afferma Domenico Siniscalco, professore a Torino e direttore della Fondazione Mattei. Augusto Graziani, romano di cattedra, ricorda la scarsa rilevanza dell'uso della leva monetaria nei confronti delle politiche per la creazione di lavoro. «La disoccupazione nel Sud è strutturale - dice -; al Nord è invece: localizzata nelle fasce alte, fra i laureali e gli specializzati». Pressing su Fazio. E' ragionevole che Banca d'Italia dia una sforbiciata al tasso di sconto spiega il segretario Aran Carlo Dell'Aringa, anelile! se fra i fattori che influiscono sullo sviluppo non e: questo il principale. «Un punto in meno sono oltre 20 mila miliardi di spesa ridotta in rendimenti sui titoli del debito pubblico» sottolinea il decano degli economisti di sinistra Paolo Sylos Labini, certo dei benefici sulla finanza dello Stato, ma anche per quelli che i normali cittadini potrebbero avere agli sportelli delle banche. «Ci vorrebbe un taglio chiude Pasquale Persico, espililo di cose del Mezzogiorno - ma sia chiaro che almeno per il lavoro nel Sud non e:i sarebbero molli benefici». Marco Zatterin «Servono riforme strutturali e minor peso fiscale» L'economista Siro Lombardini presidente della Popolare di Novara

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