Gelli è nella cella di Priebke

Gelli è nella cella di Priebke L'ex venerabile della P2 è stato trasportato ieri pomeriggio in aereo da Nizza Gelli è nella cella di Priebke Rinchiuso a Regina Coeli, ha avuto un'unica incertezza scendendo daljet ROMA DALLA REDAZIONE La cella che lo ha accolto è la stessa in cui fu rinchiuso, per circa un mese, l'ex capitano delle SS Erich Priebke: Licio Gelli, l'ex venerabile della P2, è da ieri nel carcere romano di Regina Coeli. La sua fuga, che s'era iniziata il 21 aprile scorso, giorno successivo a quello in cui la Cassazione aveva emesso la sentenza con la quale veniva confermata la condanna a 12 anni per il crack dell'Ambrosiano, è finita alle 15 di ieri. Una Lancia Thema blu, con i vetri oscurati, con a bordo il detenuto, ha varcato la porta carraia di via San Francesco di Sales, ingresso laterale, riservato alle auto, del carcere di Regina Coeli. L'auto blindata era scortata da altre sei automobili della polizia, una moto e una Mercedes station wagon adibita ad ambulanza con a bordo alcuni medici. Quando la Thema è giunta davanti al carcere e si è fermata un attimo, in attesa dell'apertura della porta carraia, decine di agenti della scorta l'hanno circondata per impedire qualsiasi tipo di contatto con giornalisti, cameramen e fotografi. Dopo aver svolto le pratiche di ingresso presso l'ufficio matricola, Gelli è stato accompagnato con il suo bagaglio in cella. Neppure durante il viaggio che 10 riportava verso l'Italia, ha perso 11 buonumore. E' un dirigente della polizia di Stato che racconta ai giornalisti com'è andato il volo. L'aereo, un Falcon 900 della Cai, aveva lasciato Ciampino alle 12, alla volta del piccolo aeroporto francese di Les Milles. Quindi, alle 13,10 aveva invertito la rotta per tornare allo scalo romano, dove è giunto alle 14,15. «Durante il viaggio - ha raccontato il poliziotto - Gelli, seduto nel salottino dell'aereo, non ha rinunciato al suo spirito brillante: ha chiacchierato e scherzato con gli agenti e non ha rinunciato alle battute». Gelli, seguito durante il volo anche da un funzionario medico e da un infermiere, ha retto il viaggio molto bene, ma non ha voluto mangiare. Dopo l'atterraggio del Falcon a Ciampino, il funzionario della digos di Arezzo, dottoressa Gentile, gli ha notificato i due provvedimenti: quello di «esecuzione di pena» della Procura generale di Milano (relativo alla condanna divenuta esecutiva per il crack del Banco Ambrosiano) e l'altro, emesso dall'autorità giudiziaria romana, di custodia cautelare per essersi sottratto all'obbligo di firma, quando sparì dalla sua residenza di villa Wanda, nei pressi di Arezzo. Vestito di beige e con una corta barba ben curata, Gelli ha avuto un momento di incertezza nello scendere l'ultimo gradino della scaletta dell'aereo. Ha perso l'appoggio su ima gamba ed è stato un funzionario di polizia a sorreggerlo. Quindi, salito sulla Thema blu insieme con il medico e un uomo di scorta, è stato scortato dai corteo di macelline fino al carcere. Massiccia la mobilitazione di forze all'aeroporto di Ciampino: almeno una cinquantina tra poliziotti, carabinieri e uomini della guardia di finanza, alcuni dei quali giunti anche da fuori Roma. «Consiglio a Licio Gelli di non prendere caffè in carcere. In tutta questa vicenda l'unico che si rammaricherà sarà Romano Prodi perché se l'arrivo di Licio Gelli in Italia fosse stato anticipato di qualche giorno, forse, il suo governo non sarebbe caduto». E' il commento dell'avvocato storico dell'ex venerabile, Raffaello Giorgetti, che ha appreso la notizia dell'estradizione di Gelli in tarda mattinata. Dal carcere, però, l'ex venerabile potrebbe essere trasferito in un centro sanitario. Il suo difensore, Michele GentiIoni, spiega che Gelli «non potrà tornare libero poiché è stato estradato con sentenza definitiva». E aggiunge: «Il prossimo 9 novembre ci sarà l'udienza e poi vedremo il resto». Il poliziotto che l'ha accompagnato «Durante il viaggio ha chiacchierato e non ha rinunciato alle battute» Licio Gelli, allo scalo romano di Ciampino, appena sceso dal Falcon 900 che è andato a prelevarlo in Francia nel piccolo aeroporto di Les Milles