Una firma cancella le code negli uffici

Una firma cancella le code negli uffici Il governo approva un nuovo regolamento: colpo di spugna su valanghe di certificati Una firma cancella le code negli uffici Più spazio ali'autocertificazione ROMA. La vita diventa più semplice per il cittadino in coda agli sportelli pubblici: addio ai vecchi certificati, basterà una firma «sull'onore» - come fanno in Francia da decenni - per ottenere, quasi gratis, l'attestazione che si richiede. L'autocertificazione, infatti, allarga di molto i suoi limiti. Il ministro della Funzione pubblica, Franco Bassanini, l'aveva illustrato in una conferenza stampa prima della pausa estiva, ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento che estende il ricorso all'autocertificazione non autenticata. Oltre ai casi già previsti dalla legge, gli interessati potranno utilizzarla per fornire i dati che li riguardano, come titoli di studio e qualifiche professionali, situazioni del reddito, codice fiscale, partita Iva. Scuole, università, Motorizzazione e Comuni dovranno fidarsi, fino a prova contraria, della parola del cittadino, e dovranno anche cambiare l'attuale modulistica che non tiene conto della possibilità di autocertificazione. Grazie dunque al regolamento approvato ieri dal governo aumentano i casi in cui il cittadino può ricorrere all'autocertificazione, non autenticata. Oltre a quelli previsti dalle leggi (la prima in materia è di 30 anni fa) sarà possibile utilizzare l'autocertificazione per attestare dati contenuti nei registri dello stato civile, titoli di studio e qualifiche professionali, situazioni di reddito, codice fiscale e partita Iva, stato di disoccupazione, stato di pensionato e la categoria della pensione (o di casalinga, studente, legale rappresentante di persone fisiche e giuridiche), assolvimento degli obblighi militari e il non aver riportato condanne penali, persone a carico. Banditi i certificati anche da scuole, università, Motorizzazione, Comuni per i procedimenti di loro competenza. L'autocertificazione è estesa alle assunzioni negli uffici pubblici. Questi sono i contenuti del regolamento. Moduli aggiornati a disposizione negli uffici: le amministrazioni dovranno predisporre i moduli necessari per l'autocertificazione con la formula per la dichiarazione sostitutiva. Nei mesi scorsi si sono verificati casi di amministrazioni (in alcune scuole) che accettavano l'autocertificazione ma distribuivano moduli vecchi con la richiesta di una lunga sfilza di certificati. Da qui la decisione di ispezionare le amministrazioni per controllare l'aggiornamento della modulistica. Mai più estratti degli atti: le amministrazioni non devono più richiedere ai cittadini gli estratti degli atti di stato civile come, per esempio, quello di nascita. Sono acquisiti d'ufficio i procedimenti che riguardano il cambiamento di stato civile. Si dichiara il falso? Si perdono i diritti acquisiti e si va incontro alle sanzioni penali previste per le false dichiarazioni. Autocertificazione anche per concorsi pubblici: cade il divieto del «certificato fai da te» per le assunzioni nella pubblica amministrazione. E per la partecipazione ai concorsi non serve più la copia autenticata in bollo dei titoli, ma una semplice dichiarazione sostitutiva. lp. poi.] Banditi i documenti dalle scuole e dall'università Avrà valore anche per le assunzioni nel pubblico impiego ÈMlUMl'' lltH'iMMillMMl t M <TM.liULm i m

Persone citate: Franco Bassanini

Luoghi citati: Francia, Roma