«Proceda, e faccia in fretta»

«Proceda, e faccia in fretta» «Proceda, e faccia in fretta» Con/industria e sindacati «Basta con gli schieramenti» ROMA. Obiettivamente, qualche perplessità il mondo imprenditoriale e dal lavoro ce l'ha sul tentativo di D'Alema. Non sull'uomo beninteso - ma sulle formule sì: insomma è l'accoppiata CossigaCossutta che lascia pensierosi, soprattutto per il potenziale di instabilità che comporta. Ma, al di là di questa prima reazione, tutti indicano a D'Alema una priorità: fare presto la finanziaria e non stravolgere la linea di rigore e di rilancio dell'economia, impostate da Prodi. «A D'Alema chiedo due cose - ha detto il segretario della Cisl Sergio D'Antoni - il rilancio della concertazione, con la verifica dell'accordo di luglio e la realizzazione del patto sociale, e l'approvazione della legge finanziaria». Quanto alle formule «i governi si giudicano dai fatti e non da come sono costituiti» taglia corto il leader sindacale. Quanto agli imprenditori, auspicano «solo che la soluzione arrivi presto» fa sapere il vicepresidente di Confindustria Carlo Callieri: «La nostra opinione - precisa - è che in questa vicenda bisognerebbe far meno attenzione a problemi di schieramento, di connotazione politica ed essere molto più attenti ai problemi e alle soluzioni». Va da sé che non esiste nessunha pregiudiziale ideologica verso il leader dei ds, ha detto al «Foglio» il presidente della Rizzoli, Cesare Romiti, ma D'Alema «deve dimostrare di padroneggiare metodi e principi liberaldemocratici nell'azione di governo» ed esprimere «un grande rispetto verso quella parte di italiani, tendenzialmente maggioritaria, che non si riconosce in un governo di centro-sinistra». Ma ce la farà il governo venturo a stare così «sui fatti», come sinda¬ cato e confindustria auspicano, se alle spalle ha una maggioranza non meno instabile di quella appena saltata? Si chiedono gli economisti. «Un governo D'Alema-CossuttaCossiga, è aberrante - dice sferzante l'economista Renato Brunetta, assai ascolato dal Polo -. L'esecutivo D'Alema sarebbe, inoltre, sempre e comunque un governo comunista. Sì, va bene, hanno cambiato nome, ma l'apparato, la struttura resta quella del vecchio Pei. Non vedo come l'elettorato di Prodi possa accettare una simile prospettiva». E ce n'è anche per l'ex presidente del Senato, Carlo Scognamiglio: «Sarebbe incredibile - dice ancora Brunetta - vederlo ministro di un governo di centro-sinistra quando è stato fino a ieri un esponente di punta del Polo». Insomma il mix degli uomini eh D'Alema recherebbe in sé lo stigma della propria fragilità. La pensa così anche l'economista Augusto Graziani, vicino a Rifondazione: «Cossutta e Cossiga a braccetto rappresentano un'immagine scoraggiante. Prevedo che in questo abbraccio avrà la meglio Cossiga e me ne dolgo moltissimo per la sinistra». E' preoccupato anche un altro autorevole economista come Mario Baldassarre «Forse si salva la finanziaria, però non si riesce a capire quale strada prenderà un governo che ha dentro Cossiga e Cossutta: quando uno voterà si, l'altro voterà no e viceversa. Fino a che si tratta di superare questa fase straordinaria va bene, ma è nella gestione ordinaria che non vedo come possano andare avanti».

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