La difesa di Correrò di C. G.
La difesa di Correrò La difesa di Correrò «Non c'è neppure una prova che il pallone sia dopato» TORINO. Il Coni è nella bufera ma non verrà commissariato. Lo ha detto Veltoni, a Torino per salutare la commissione di valutazione del Ciò che sta vagliando le ambizioni della città a organizzare i Giochi della neve 2006. Il vicepresidente del Consiglio ha dichiarato che «il governo non è nella pienezza dei suoi poteri e dunque non potrebbe commissariare neppure se lo volesse». Alla domanda: «E' corretto e logico che il Coni abbia indetto elezioni superveloci (inizio di novembre, ndr)?», Veltroni ha risposto: «Sono scelte autonome dell'ente sulle quali non voglio interferire... A me preme è una rapida riforma che faccia del Coni un organismo moderno, in cui non ci siano conflitti tra controllori e controllati, in cui atleti e tecnici possano votare. Cardine della riforma deve essere la libertà, l'autonomia dello sport, bisogna metter paletti all'invadenza della politica. Io sono per l'incompatibilità tra cariche sportive e politiche». Pescante, il presidente che lo scandalo doping ha l'atto dimettere, sorride qusndo gli si riportano le paiole di Veltroni: «Il suo progetto ricalca al 90 per cento il mio. Ho anche la presunzione di pensare che Veltroni abbia letto il mio documento». In tema doping s'è soffermato, invece, Franco Carraro, presidente della Lega e a Torino come membro del Ciò. Premesso che «sono d'accordo al cento per cento con la privatizzazione del Coni e che l'ente anche adesso è efficiente», ha accusato: «Lo scandalo ha leso soprattutto l'immagine del calcio, qui si dice che il pallone è dopato quando non è stata trovata, una, dico una, prova che sia vero. E se fosse anche vero che c'è un mandante, calciatore o società che sia, si tratterebbe sempre di un colpevole singolo e lui solo sarebbe da punire, non l'intero movimento». Sul Coni e sulle «elezioni veloci» ha detto la sua anche l'altro membro Ciò italiano, Primo Nebiolo, re dell'atletica: «Mali, non capisco tutta questa fretta. Si lasci lavorare Grandi per sei mesi e poi si decida». E Grandi, reggente del Coni s'è mostrato d'accordo: «Visto che Veltroni ci consente di lavorare liberi da interferenze politiche, dico che dovremmo subito, sinché brucia la scottatura dello scandalo, procedere alla riforme. Poi, si facciano pure le elezioni. Lo chiederò alla Giunta dell'ente. Qaunto al doping, penso a una struttura ipertrasparente che non dipenda che dal Coni stesso». [c. g.]
Persone citate: Franco Carraro, Pescante, Primo Nebiolo, Veltroni
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