Timidezza, adagio con le pillole. Medici e concorrenti sleali

Timidezza, adagio con le pillole. Medici e concorrenti sleali LETTERE AL GIORNALE Timidezza, adagio con le pillole. Medici e concorrenti sleali Inquilini morosi e sfratti bloccati Ho letto che in Parlamento c'è una proposta di legge che vuole bloccare gli sfratti per gli immobili commerciali. Mi sembra un sopruso bello e buono nei confronti dei proprietari di quegli immobili. Perché l'inquilino moroso, sol perché commerciante, dovrebbe sottrarsi alla regola - valida per tutti - di pagare i propri debiti? Raffaele Della Pigna, Torino dpigna(ri'hotmail.com Prozac e compagni solo in casi estremi Sui giornali del 5 Ottobre appare la notizia, riportata anche da vari telegiornali, dell'uscita, in Inghilterra, della «pillola contro la timidezza», il Seroxat, presentato come grande novità in campo medico. La paroxetina (questo il nome chimico del prodotto) è commercializzata in Italia da almeno due anni con i nomi commerciali eh Seroxat e Sereupin e usata con successo in alcuni tipi di depressione, nel Disturbo Ossessivo-compulsivo ecc. Si tratta di un farmaco appartenente alla famiglia dei serotoninergici, dei quali la fluoxetina (il celebre Prozac) fu la capostipite. La timidezza non è riportata tra le indicazioni presenti sulla scheda tecnica italiana del farmaco: questo perché, contrariamente a quanto si è affermato, il farmaco presenta effetti collaterali e controindicazioni come ogni altro, e poi perché nessuno psichiatra si sognerebbe di curare la timidezza con un farmaco, se non in casi particolarmente gravi e unicamente come supporto ad un trattamento psicoterapico. Una maggior cautela nella diffusione di notizie su «pillole magiche» sarebbe auspicabile, specie in casi come questo, dove una breve visita alla farmacia sotto casa avrebbe rapidamente ridimensionato la questione. Alberto Piselli Bra (Cn) medico psichiatra a.piselli@areacom.it Attenzione all'errore Vorrei raccontare le mie disavventure con la Omni tel. Stipulato un contratto City, per un costo alla chiamata di lire 195 per le chiamate urbane e presso altri numeri Omnitel, mi vengono fatturate sistematicamente alla tariffa ordinaria di Lire.990, più I.V.A. naturalmente. A nulla sono valsi i miei solleciti e le loro assicurazioni di correggere l'errore, a loro dire di impostazione dei terminali. Ritengo che molti utenti Omnitel abbiano avuto lo stesso problema e magari non si siano nemmeno accorti dell'errore. Occorrerebbe sensibilizzare i consumatori, probabilmente ignari di questo. Per quel che mi riguarda posso fornire tutta la documentazione in merito. Fabio Ciotti ci ott ila (&' p rog I ©onard. it Sanità pubblica e lavoro privato E' sufficiente leggere la lettera del signor Luigi Cavalieri: «I medici pubblici ed il lavoro privato» per capire in quale spaventoso abisso sia precipitata la capacità di intendere degli Italiani in tema di Medicina. Nella sua enfatica accusa contro i medici che svolgono attività concorrenziali con quelle delle aziende da cui dipendono, il signor Cavalieri dimentica che nell'esercizio della loro professione privata i medici subiscono da sempre una concorrenza sleale da parte della Sanità pubblica che fornisce prestazioni a titolo gratuito o a costi fuori mercato. Quale altro professionista subisce questa concorrenza? E' un'anomalia il cui prezzo viene ripartito con le tasse tra i cit tadini (compresi i medici che paga no per le prestazioni che essi stessi erogano) e la cui sopravvivenza è resa possibile soprattutto dal fatto che i medici hanno stipendi offen sivi per il tipo di lavoro che dovreb bero essere deputati a svolgere. Co me si può scrivere a un giornale senza sapere che nel nuovo disegno di legge l'utilizzo degli 'spazi e delle strutture' per l'attività privata negli ospedali è tutt'altro che gratuito per i medici, i cui proventi saranno infatti decurtati di una percentuale da destinarsi alle strutture in cui lavorano? Oppure senza capire che non si rende certo un bel servizio alle casse della Sanità proponendo l'abolizione anche di questa forma di libera professione? Ciò che rende sempre più difficile il lavoro dei medici è proprio l'esistenza di un numero crescente di persone che dimostrano nei loro confronti ostilità e disinformazione, mettendo a dura prova la loro capacità di fornire la massima professionalità. dott. Riccardo Ponzone r-ponzono@usa.net Clinton, il Congresso e il benessere Usa Clinton non ha creato nessun benessere. L'artefice è stato il Congresso Repubblicano che ha impedito ulteriori spese «sociali». Le sarei grato se mi potrà indicare cosa è riuscito a fare questo Presidente durante la sua amministra¬ zione. Me ne indichi almeno una. Quest'uomo è riuscito ad essere eletto grazie ai voti che Ross-Perot ha sempre portato via al canditato Repubblicano ed alle menzogne durante le due campagne elettorali. Adesso la gente scopre che Clinton non è una persona di cui ci si può fidare. E dove sono le femministe? Dov'è' il loro sdegno. Dove sono le loro manifestazioni di disgusto? Si ricordi il Senatore Packwood. Che altra musica ci è toccato sentire da queste femministe.... Dimitri Diano Houston (Texas) diano1@pdq.net I Simpson la tv e gli spot In merito alla lettera «Troppi spot in mezzo ai Simpson», pubblicata sulla Stampa di mercoledì, vorrei precisare che l'inserimento di pubblicità nei programmi rivolti a bambini è perfettamente coerente con quanto previsto dalla legge n.122 dell'aprile 1998. Detta norma, con la quale il legislatore italiano ha adeguato l'ordinamento nazionale alla direttiva europea TV Senza Frontiere, prevede l'interrompibilità con pubblicità e programmi di televendita dei programmi per bambini (compresi dunque i cartoni animati) di durata programmata non inferiore a trenta minuti lordi. Mauro Crippa Milano direttore Comunicazione e Rapporti con la Stampa Mediaset I meriti dell'lsef Ho letto l'interessante articolo pubblicato su La Stampa il 30 settembre in cui gli igienisti hanno lanciato un grido d'allarme per lo stato di obesità che colpisce sempre di più i nostri bambini. Certamente è noto che il consumismo ci rende vittime di un'alimentazione eccessiva e sbagliata. Ma molto più importante e grave è, secondo me, la situazione di ipocinesia di cui sono vittime i bambini e gli adolescenti dei nostri giorni. Guardano la televisione e giocano al computer per ore, non camminano perché sono trasportati in auto ovunque anche per tragitti molto brevi. Sono da anni insegnante di Educazione Fisica in un Istituto Superiore di Cuneo e vedo spaventosamente peggiorare, dal punto di vista motorio, i ragazzi: alcuni non sanno nemmeno più correre! Certamente è una situazione preoccupante, ma allora perché non si fa qualche cosa per valorizzare l'educazione fisica nella scuola? L'Isef prepara in modo specifico i docenti per questa funzione, ed ora molti giovani diplomati non trovano lavoro quando la cultura e l'educazione al movimento e all'uso del corpo sono gravemente assenti nelle scuole elementari e materne. Perché è da lì che bisogna iniziare ed è lì che i maestri, ammirevolmente, si prodigano ad espletare un ruolo che non è loro, e così l'ora di educazione motoria diventa saltuaria o un premio per la buona condotta. Si tratta invece di un'ora molto seria e da svolgere con costanza e regolarità. I bambini di oggi sono gli adulti di domani, quelli che si occuperanno di noi che saremo anziani, ma chissà se, andando avanti così, non saranno loro ad usare le carrozzelle ed i bastoni e noi vetusti (ma capaci ad usare il corpo) a spingerli e aiutarli? Laura Borgna Borgo S. Dalmazzo (Cn) Le lettere ^ ^n°a!nV5K , LA STAMPAV |y Via Marenco 32,10126 TORINO'" fax 011 -6568924 e-mail lettere@lastampa.lt

Luoghi citati: Bra, Inghilterra, Italia, Milano, Texas, Torino, Usa