Piazza Affari ora viaggia in Autostrade di Zeni

Piazza Affari ora viaggia in Autostrade Il titolo ordinario fissato a 7480 lire. Accordo con Mediasct per i telefonini? Piazza Affari ora viaggia in Autostrade Gros-Pietro: presto la trattativa per il nucleo stabile MILANO. A suo modo è un debutto con tanto di primo prezzo che, per la cronaca, viene fissato a 7480 lire. Da ieri il titolo Autostrade, in Piazza Affari, cambia: da privilegiate a ordinarie e non è un cambiamento da poco. Per il presidente Giancarlo Elia Valori, presente all'esordio in una sala superaffollata della Borsa, «La quotazione delle azioni ordinarie è il presupposto che permette alla società di presentarsi al giudizio del mercato senza limitazioni che sarebbero superflue se non addirittura controproducenti». Applauso dai presenti, tantissimi, con in prima fila Rainer Masera, amministratore delegato di ImiSanpaolo, advisor della privatizzazione di Autostrade, una fila più in là l'amministratore di Banca Intesa Carlo Savatori e l'economista Paolo Savona. Partecipazione straordinaria di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, che spiega la presenza con un lapidario: «Giancarlo è un vecchio amico». Molto soddisfatto Gian Maria Gros-Pietro, numero uno dell'Iri, azionista interessatissimo alla cessione ai privati di una controllata che porterà altri quattrini nelle casse del¬ l'ente: «Questa quotazione - dice - è un passo verso la privatizzazione perché le azioni che verranno poste sul mercato avranno già un riferimento nelle contrattazioni». Soddisfatto, il presidente dell'Iri, anche per le (buone) notizie sul rinnovo delle concessioni, passaggio indispensabile perché Autostrade resti appetibile ai privati: «L'ostacolo principale - spiega GrosPietro - veniva da Bruxelles ma è stato raggiunto un accordo tra il governo e la commissione europea in base a cui saranno apportate modifiche marginali alla proroga delle convenzione con Autostrade». Due ore più tardi, da Roma, dal ministro dei Lavori Pubblici Paolo Costa, ecco la conferma che tutto è quasi fatto per il rinnovo delle concessioni in scadenza il 31 ottobre: «Mercoledì ho mandato la mia direttiva al ministro Ciampi per gli atti di sua competenza». Insomma, tutto sembra finalmente marciare liscio per l'approdo al mercato di Autostrade: ultimo ostacolo la turbolenza dei mercati che consiglia cautela e l'Euro. Già, proprio l'Euro che nell'ultimo mese dell'anno impegnerà tutte le banche in un unico grande lavoro, il passaggio alla contabilità nella moneta unica, rendendo di fatto impossibile (da fine novembre) presentare operazioni sul mercato. E non essendo pensabile, vista anche l'incertezza delle Borse, che possa andare in porto entro novembre, più realistico immaginare la privatizzazione di Autostrade rinviata all'anno che verrà. «La privatizzazione va fatta in un momento nel quale il mercato è tranquillo», ammette Gros-Pietro. Che anticipa le prossime date nel calendario dell'operazione: «Entro la fine dell'anno si potrà impostare solo la trattativa diretta per l'azionariato stabile, mentre l'offerta pubblica di vendita è destmata a slittare al '99». Parola ai privati, adesso. A cominciare da chi, come il gruppo Benetton, si era detto a suo tempo interessato all'acquisto di una quota importante della società: confermeranno l'interesse? Poi, per l'Opv, si vedrà. Come si vedrà, parola dell'amministratore delegato Pierluigi Ceseri, per la partecipazione di Autostrade alla gara per il quarto gestore dei telefonini dopo la sconfitta in quella per il terzo: «Ragionevolmente - dice Ceseri - sarà creato un nuovo consorzio con alcuni dei soci dei due consorzi, il nostro Telon e Picinenne (dove c'era la Mediaset di Confalonieri, ndr), ma non tutti sennò sarebbe un'assemblea». La gara per il terzo gestore e andata comò andata («Abbiamo partecipato in condizioni precarie per i tempi troppo stretti») ma per la prossima, giura Ceseri, «ci stiamo organizzando meglio, in fondo siamo la rete più importante e sarebbe strano restare fuori dal business della telefonia cellulare». La battaglia si riapre. Armando Zeni Il presidente dell'Iri Gian Maria Gros-Pietro con il presidente Autostrade Giancarlo Elia Valori

Luoghi citati: Bruxelles, Milano, Roma