La Comit stringe i tempi sulla Bancaroma di Valeria Sacchi
La Comit stringe i tempi sulla Bancaroma Lucchini incontra Geronzi, poi tutti a colazione in Mediobanca con il presidente alleato Kohlhaussen La Comit stringe i tempi sulla Bancaroma E Commerzbank attacca: «Per Deutsche Bank non c'è più posto» MILANO. No ad un posto in consiglio Comit per Deutsche, no a trattative tra Commerzbank e Deutsche sulla Comit («Perchè dovremmo?»). Il presidente di Commerzbank Martin Kohlhaussen, a Milano per inaugurare la nuova filiale del suo istituto, è durissimo con Deutsche e non si sottrae alle domande su Comit. Al contrario sembra desideroso di parlarne, per riaffermare la «strategicità» dell'impegno in Comit e confermare ridentitità di vedute con i vertici di piazza Scala, con Mediobanca, con Generali e con Paribas («Non voglio speculare su altri azionisti, ma con Paribas abbiamo da anni una cooperazione solida e amichevole»). E difatti, dopo la conferenza stampa, insieme a Axel Freiherr von Ruedorffer si reca a piedi in via Filodrammatici per una colazione che riunisce intorno al tavolo, oltre ai vertici di Mediobanca, i vertici Comit: Luigi Lucchini, Alberto Abelli e Pier Francesco Saviotti, Gianfranco Gutty e i consiglieri Diego Della Valle e Giuseppe Lignana. Una riunione che dura oltre quattro ore e nel corso della quale entra ed esce dal portone più esclu- sivo di Milano l'aniniinistratore delegato di Compari, Enrico Bondi. Insomma, i grandi azionisti della Commerciale serrano i ranghi, e ci tengono a farlo sapere. Mostrano un fronte più che mai compatto e ottimismo verso la conclusione di un percorso che porterà l'istituto milanese alla fusione con la Banca di Roma, da farsi entro dicembre. Nella mattina Lucchini incontra alla Commerciale il presidente di Bancaroma, Cesare Geronzi. Più tardi Saviotti commenterà: «E' stata la partenza, la prossima settimana organizzeremo dei programmi ad hoc, ora i nostri libri e i loro sono aperti. Non credo ci vorrà molto, forse 4 o 5 settimane», assicurando che verrà esplorata anche l'ipotesi Imi-San Paolo sebbene finora «non ci siano stati incontri». Sulla Comit Kohlhaussen è chiarissimo. Ricorda che da tempo Commerz e Comit sono legate da un accordo di cooperazione che prevede un'«esclusiva» per singoli Paesi (in Germania quindi solo la Commerz). Proprio alla luce di questa intesa storica, Commerzbank è entrata in Comit con la privatizzazione, prima con il 3% e ora, dopo l'elevazione del tetto massimo al 5%, con il 4,9%. Nell'intento di «creare benefici e sinergie e condurre ad una più stretta collaborazione in futuro». Insiste il presidente sul fatto che questo rafforzamento non è stato fatto per contrastare Deutsche, ma era deciso da tempo. Ma risponde un deciso «no» alla domanda: concederete un posto ai concorrenti di Francoforte nel consiglio Comit? E non c'è «guerra con Deutsche, perchè dovrebbe? Siamo arrivati primi. Con Deutsche ci rispettiamo, anche se siamo avversari, ma sono arrivati tardi». Quanto a BancaRoma «la decisione spetta al Consiglio Comit e dovrà essere basata su considerazioni economiche e sulle due diligence. Noi siamo soci e partner, sarebbe un'intrusione esprimere opinioni». Evita Kohlhaussen di commentare le perplessità di Moody's sulla convenienza del matrimonio ComitBancaroma, ma lascia tuttavia cadere: «Le chiamo agenzie di indovini, piuttosto che agenzie di rating». E l'ipotesi di fusione tra Comit e Mediobanca? «Viviamo in un mondo dominato dalla concorrenza e Mediobanca non può continuare a godere del ruolo unico che aveva in passato». Cauto sulla politica di attenta vigilanza di Bankitaha sul sistema del credito («il tempo dirà se il gigantismo è positivo, io non ci credo, ma noi non vogliamo comunque rivestire un ruolo guida nel riassetto del sistema italiano»), il presidente di Commerzbank si dilunga invece sulla perfetta intesa con Generali, un «rapporto solidissimo, che ci vede insieme nel banco Central Hispano e in Austria». Valeria Sacchi I grandi azionisti tornano compatti «Tutti i libri sono già aperti» Verrà esplorata anche l'ipotesi Imi-San Paolo Kohlhaussen duro verso Mediobanca «Viviamo in un mondo fatto di concorrenza non può più godere del ruolo unico che aveva in passato» Luigi Lucchini, presidente Compari
Luoghi citati: Austria, Francoforte, Germania, Milano, San Paolo
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