«In Vulnerino caccia a un morto» di Francesco Grignetti

«In Vulnerino caccia a un morto» L'assenza di tracce rafforza l'ipotesi del suicidio del killer. Ma in paese non si spegne la paura «In Vulnerino caccia a un morto» // sospetto degli investigatori PRECI (Perugia) DAL NOSTRO INVIATO Al quarto giorno di vane ricerche il killer ancora non si trova. Un uomo anziano, con l'enfisema e il cuore malandato, si sta tacendo beffe di un esercito di poliziotti, carabinieri, finanzieri e forestali. Ci sono pure elicotteri, moto da cross e cavalli. Tutto inutile. E alla fine esce un colonnello dei carabinieri, Chiarelli, e scuote la testa: «Non so. A questo punto non escludo che Ottaviani sia morto». In 300, insomma, hanno il sospetto di svenarsi nella caccia a un fantasma. E' comprensibile un certo scoramento. Quattro giorni di caccia all'uomo non hanno prodotto un bel niente. Il killer sembra essersi voiatilizzato. L'incredibile è che si sia allontanato lunedi pomeriggio in maniche di camicia. Di qui il dubbio che si sta insinuando tra gli investigatori: forse l'uomo è morto e per questo non si trova alcuna traccia. Il questore di Perugia, Nicola Cavaliere, non si sbilancia: «Effettivamente è strano che l'uomo si sia volatilizzato. Dopo cinque giorni, ogni ora in più che passa, prende sempre più consistenza l'idea che possa aver deciso di farla finita. Il biglietto di saluto, in fondo, ce l'ha fatto pensare fin dal primo momento». Ma resta il dubbio. Ottaviani si è dato alla macchia dopo aver ammazzato due persone, una la mattina, l'altra cinque ore dopo: possibile che l'abbia fatto senza un piano? Cioè senza essersi preparato una via di fuga, un rifugio, vestiti di ricambio? Tanto più che aveva il fucile, cartucce, una radio ricetrasmittente, e forse anche un telefonino. Hanno trovato un testimone che racconta di averlo visto, due mesi fa, con un cellulare in mano. E infatti il paese continua a tremare. Ci sono almeno 10 persone che non fanno un passo senza scoila. Persino alcuni bambini vanno e tornano da scuola in buc.r con una macchina dei carabinieri al seguito. Oggi si terranno i funerali. Blindati. E forse non è un caso che la famiglia Cetorelli, col¬ pita da questo doppio luttto, abbia scritto sui manifesti murali: «Si ringrazia chi vorrà intervenire». Un segnale esplicito di disagio. E anche di sfida. Che Ottaviani sia mosso da un odio mortale e invincibile, è evidente. Che forse la sua vendetta non sia terminata lo temono in tanti. C'è il suo biglietto di addio che parla chiaro: «Siete dei porci. Sono 15 anni che mi rompete i c... La pagherete. E' ora di farla finita, saluto parenti e amici». Serve un passo indietro. Ai 15 anni di cui parla Ottaviani nella lettera. Ai primi Anni 80 l'uomo frequenta una signora del paese, recente vedova, con una figlia di 12-13 anni. Sembra una storia seria. E invece scoppia lo scandalo: è restata incinta la bambina. Tragico il modo in cui la vicenda viene alla luce: Ottaviani ha portato in montagna la bambina e ha cercato di farla abortire con metodi barbari. L'aborto riesce. Ma la ragazzina sta per morire di emorragia. La porta esangue in ospedale. E la famiglia di lei scopre tutto. Lui viene denunciato per violenza carnale. A farlo condannare ci pensa appunto quell'Achille Cetorelli, zio dalla ragazzina, che viene ucciso lunedì. Seguono tre anni di carcere. Ma quando Ottaviani torna in circolazione si accorge che la vi¬ cenda non è stata affatto dimenticata. Anzi. I Cetorelli lo guardano in cagnesco, per anni le donne della famiglia lo trattano come una bestia rognosa, lo affrontano in pubblico con epiteti ingiuriosi. Lui risponde a monosillabi. Incassa. Ma evidentemente nel suo animo monta una rabbia mal repressa. E c'è persino chi in paese parteggia per lui. Chi ritiene che l'uomo abbia pagato il debito con la società e che ora meriti il perdono. E adesso, in paese, specie tra i bambini, c'è chi ha già archiviato il doppio omicidio e ora si appassiona alla caccia come se si trattasse di un gioco. Francesco Grignetti 1 Fortunato V. 'ttaviani e nell'altra foto continua la caccia al killer della Valnerina

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