Usa e Nato; Milosevic sta barando

Usa e Nato; Milosevic sta barando Via libera ai voli per verificare il ritiro dell'armata serba dal Kosovo, «ma per ora non ce ne sono segni» Usa e Nato; Milosevic sta barando Solatia a Belgrado con il capo delle forze alleate BRUXELLES. La Nato lancia un nuovo monito alla Jugoslavia e il segretario generale dell'Alleanza Atlantica è partito d'urgenza per Belgrado insieme ai presidente del Comitato Militare di Bruxelles, generale Klaus Naumann, e al Comandante supremo delle Forze Alleate, il generale Wesley Clark. A 24 ore dalla scadenza del congelamento del «activation order» per far parti re i raid, l'Alleanza Atlantica ha reso noto da Bruxelles di non avere registrato nel Kosovo alcun «sostanziale adempimento» in tema di ritiro delle forze serbe dell'intesa raggiunta lunedì tra il presidente jugoslavo Slobodan Milosevic e l'inviato americano Richard Holbrooke. «In base alle informazioni attualmente in nostro possesso, l'adempimento non è stato realizzato», ha dichiarato il segretario generale della Nato, lo spagnolo Javier Solana, a margine dell'incontro avuto a Bruxelles con il premier polacco Jerzy Buzek. Anche il nuovo portavoce della Casa Bianca Joe Lockart conferma che i movimenti di truppe serbe sono parziali e limitati. L'amministrazione Clinton ha affidato al generale Clark un messaggio per Milosevic, invitandolo a muoversi in fretta per evitare il peggio. Solana ha anticipato di un giorno il suo viaggio a Belgrado, originariamente previsto per oggi. Ha portato con sé nella capitale jugoslava l'elenco dettagliato dei reparti serbi che devono lasciare immediatamente il Kosovo in base agli accordi Holbrooke-Milosevic. «La Nato è insoddisfatta e non intende abbassare la guardia», spiegano fonti a Bruxelles. In base alle notizie disponibili nella serata di ieri, il segretario generale della Nato ha ottenuto un primo risultato firmando gli accordi con Belgrado sulle missioni non armate di ricognizione aerea della Nato in territorio jugoslavo: i sorvoli dovranno consentire di verificare l'attuazione degli impegni assunti da Milosevic. Si recheranno nel Kosovo anche gli inquirenti del Tribunale Penale Internazionale (Tpi), per riprendere la loro inchiesta sulle atrocità perpetrate nella provincia. Mentre continua il giro di vite di Belgrado contro la stampa indipendente in Serbia: il governo ha chiuso ieri un terzo giornale, il «Nasa Borba». L'accordo sul Kosovo diventerà presumibilmente la settimana prossima - una risoluzione Onu. I sei Paesi membri del gruppo di contat¬ to sulla ex Jugoslavia - Usa, Russia, Francia, Italia, Germania e Gran Bretagna - si sono trovati d'accordo, ieri a Parigi, su questa esigenza che diventa «urgente», come ha dichiarato il ministro degli esteri italiano, Lamberto Dini, per ((portare soccorso» alle popolazioni in pericolo. Per il responsabile del Quai d'Orsay, Hubert Vedrine, la risoluzione «darà il via al meccanismo di verifica», mentre Igor Ivanov, ministro russo presente a Parigi, ha fissato l'approvazione della risoluzione in Consiglio di sicurezza alla settimana prossima. [e. st.] Dini a Parigi L'intesa tra Holbrooke e il leader jugoslavo diventerà una risoluzione Onu Il leader jugoslavo Milosevic sui luoghi del terremoto dell'altra notte con il proprietario di una casa sinistrata Foto piccola: il Segretario dell'Osce Giancarlo Aragona