PER PIACERE BANDIERE ROSSE, NO di Luigi La Spina
PER PIACERE BANDIERE ROSSE, NO PER PIACERE BANDIERE ROSSE, NO IL leader dell'ex partito comunista al potere. L'erede di Togliatti e Berlinguer, oggi, dovrebbe essere incaricato dal Presidente della Repubblica di formare un governo per l'Italia alle soglie del Duemila. Un sogno, per molti o un incubo, per altrettanti, sta per avverarsi. L'augurio, per tutti, dovrebbe essere semplicemente quello del segnale, come diceva il titolo di un libro dello stesso D'Alema, che il nostro è diventato «un Paese normale». In verità, in un «Paese normale», il leader della sinistra arriva al potere sull'onda di un verdetto popolare che ne consacra la legittimità a trasformarsi nel leader di una Nazione. Così è avvenuto in Francia con Jospin, in Inghilterra con Blair, in Germania con Schroeder. Proprio l'avvento della socialdemocrazia alla guida dei principali Paesi europei ha costituito una fortissima spinta perché la candidatura di Massimo D'Alema appaia, oggi, non solo del tutto legittima, ma anche del tutto comprensibile. L'anomalia italiana, infatti, è anche quella di un segretario del partito più forte nella coalizione vincente alle elezioni che non è alla guida del governo. E Prodi sa bene quanto questa «eresia» italiana abbia reso difficile un compito che, comunque, in questi due anni e mezzo, ha as solto con onore. Se la mutazione da capo partito a statista non è stata sancita da un voto, l'autorevo lezza e la credibilità per compierla, D'Alema dovrà conquistarla da solo, con i suoi comportamenti più che con le sue parole. La distinzione tra uomo di partito e uomo di go- Luigi La Spina CONTINUA A PAGINA 8 PRIMA COLONNA
Persone citate: Berlinguer, D'alema, Jospin, Massimo D'alema, Prodi, Schroeder, Togliatti
Luoghi citati: Francia, Germania, Inghilterra, Italia
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