L'ARTE in mostra al caffè

L'ARTE in mostra al caffè L'ARTE in mostra al caffè E IM come se con il passare del ' tempo, nel sottobosco delle inaugurazioni, patinate ed ufficiali, fosse nata la necessità di creare spazi nuovi e nuovi modi di esporre. La galleria, la famosa «white box» degli Anni Ottanta pavimento in cemento e pareti bianche - sembra non essere più sufficiente. Già da qualche tempo i locali notturni, i ristoranti, i caffè frequentati da un pubblico di non addetti ai lavori hanno iniziato ad ospitare mostre, video, performance. Allora via i vernissage, i critici di troppo, i cataloghi voluminosi, e spazio a feste e incontri quotidiani come il progetto che Alessandro Marucci e Dario Salani stanno preparando per fine ottobre ai Murazzi. Tre notti di festa «organizzata dagli artisti per gli artisti». «Lo spirito di Tuttologica è di creare una situazione artistica in cui ognuno apporta, anche solo con la propria presenza, un contributo». Ai Red Docks, oltre alla rassegna «Movere»: performances, video e tutto ciò che è in movimento, organizzata dall'artista Maria Bruni, il 29 sarà inaugurato, con una collettiva di fotografia un nuovo spazio non-profit. «In Fine», è il titolo della neonata associazione, «vuole essere un laboratorio, uno spazio aperto e libero da logiche che spesso sono di ostacolo alla creatività». Ma anche alcune gallerie si sono modificate. Lo spazio inaugurato lo scorso anno da Luigi Franco, oltre alle mostre, ha aperto la rassegna «Fuori luogo» con progetti e azioni di contemporanei, un invito a riflettere, un'opportunità di riflessione sulle nuove modalità delle ricerche contemporanee. Dopo «i critici esposti» dalla Fondazione Eredi Brancusi, quest'anno il primo incontro è stato con Marianne Heier con «Tango»: un'opportunità per ballare all'interno di una galleria d'arte, ma anche forma di benvenuto e di ospitalità. Per l'associazione Maze, Enzo Ruberto ha deciso di ospitare ogni sera un artista. «Dieci al cubo», iniziata il 5 e che continuerà fino al 9 e poi dal 12 al 16, presenterà ogni sera ima personale pensata in un luogo dove «tutto accade». Ad Hiroshima Mon Amour la stazione espositiva è curata da Roberto Vaio, che organizzerà mostre «il cui argomento artistico visivo non sarà mai destinato ai soli intenditori d'arte bensì a tutti, al singolo individuo che passa per caso» (o per interesse o per curiosità). Primo appuntamento, fino al 30, la «Mostra che fa schifo» una raccolta, sotto stretto anonimato, delle opere prime di artisti. E questo non si fenna in città. La fotografa Marzia Migliora cura al Circolo Le Mascherine di Alessandria - «ristorante con cucina globale» - mostre e serate di video e performance: dopo le fotografie di Luca Bernardelli a fine ottobre sarà la volta della performer Francesca Perillo. E c'è chi continua il lavoro delle scoree stagioni. Amantes/Art Café presenta lavori di fotografia, pittura e design curata da Francesca Comisso. I luoghi urbani, sce- nari di fatti di «cronaca» di Beppe Giardino, sono esposti fino al 28 mentre il 29 si inaugura la personale - pittura e video - di Gianluca Rosso. Anche al Teatro Juvarra il critico Giorgio Sebastiano Brizio continua la selezione di pittura con i lavori dell'artista sudafricana Philipa Kohly. La nottola di Minerva ha scelto la consulenza tecnica di un comitato scientifico di cui fanno parte Paolo Levi, Guido Curto e Olga Gambari e che come prima mostra della stagione presenta le donne, Kitsch, sognate ed opulente di Alice Capelli. Il 28 riprende anche «Io espongo» all'Azimut. Le novità sono due nuove sezioni: il video e la performance oltre alla collaborazione di studenti dell'Accademia, Architettura e associazioni straniere. Usa Parola Dall'alto «Sotto vuoto» di.Marzia Migliora e due lavori di ( Hulia Cairo e Alice. Capelli L'ARTE in mostra al caffè

Luoghi citati: Alessandria, Cairo, Hiroshima Mon Amour, Usa