LIGABUE IL NEO-PRIMITIVO

LIGABUE IL NEO-PRIMITIVO RASSEGNA A CHERASCO LIGABUE IL NEO-PRIMITIVO Attraverso oli e incisioni si rilancia il «pittore matto» POCHI artisti hanno destato la fantasia della gente comune come Antonio Ligabue. Il motivo è dato dalla sua assoluta sregolatezza, che lo portò a condurre una vita di fatiche e stenti, nella quale non si come abbia potuto produrre opere così preziose. Il «pittore matto» di Gualtieri è ora oggetto di una mostra che si inaugura a Cherasco, nel Palazzo Salmatoris, sabato 10 ottobre alle 10,30 e rimarrà aperta fino al 20 dicembre con il seguente orario: da martedì a venerdì 10/13 e 15/19; sabato e festivi 10/19. Curatore della rassegna è Marzio Dell'Acqua, in collaborazione con Giuseppe Amadei per l'esposizione e di Giorgio Barberis per il catalogo. Cherasco in un certo modo fa da battistrada: il 1999 sarà infatti l'anno del centenario della nascita di Ligabue, ed è facile immaginare che le iniziative si moltiplicheranno. Questa rassegna si pone tra l'altro il compito di proseguire il cammino revisionistico nei confronti di questo artista, che un numero crescente di studiosi e critici sottrae al limbo del genere naif per inserirlo più correttamente nell'ambito del neo-primitivismo. Il pubblico potrà ammirare circa 40 oli, una quindicina di incisioni firmate e tre lastre d'incisione a puntasecca. [1. o.] Sopra, opera di Ligabue e a lato un lavoro di Saverio Todaro

Persone citate: Antonio Ligabue, Giorgio Barberis, Giuseppe Amadei, Gualtieri, Ligabue, Marzio Dell'acqua, Saverio Todaro

Luoghi citati: Cherasco