L'ESTREMA RISORSA di Filippo Ceccarelli

L'ESTREMA RISORSA L'ESTREMA RISORSA ADESSO c'è pure Berlusconi che pretende i cori «azzurri», 117 ne vuole, uno per ogni provincia, «il coro è un modo per stare assieme - ha spiegato da giovane avevo molte fidanzate nei cori». Bossi si è già fatto l'Orchestra Padana per dare più forza al Va' pensiero. Alla manifestazione di Venezia, un vento terribile, un freddo cane, alcuni orchestrali indossavano il berrettino verde, altri no. Stava per arrivare il temporale, non si sentiva niente, ma Bossi era contento lo stesso, e con lui il maestro Rqjati che «ha musicato un sogno divenuto realtà - s'è potuto leggere sulla Padania - anche nei suoi risvolti artistici». Appena nato, l'Udr di Cossiga si è subito fatto fare l'inno. Gli inni dei partiti sono tutti uguali, e ugualmente musicati all'insegna del trash. Questo qui è stato significativamente eseguito per la prima volta alla festa mastelliana di Telese, e se non altro pare che nel testo ci sia un giochetto furbastro di assonanze e risonanze tra «Mastella» e una certa «stella», che non manca mai in questo genere di creazioni usa-e-getta. An ha prodotto il suo inno, che per non essere banali è stato intitolato Libertà, in qualcosa come 10 versioni (coro, coro e orchestra, voce singola, quartetto, modulo swing, eccetera). Non si capisce chi potrebbe, chi dovrebbe portarsi a casa il prezioso ed. Il pds s'è fatto aiutare da Mollicone, che ha composto gratuitamente una composizione europea un po' freddina. Al penultimo congresso la volevano far cantare, anche qui gratuitamente, al coro di Santa Cecilia. Il giorno prima della pomposa e costosa inaugurazione i coristi hanno chiesto i quattrini, altrimenti niente. La cosa è finita sui giornali. Un casino pazzesco. E adesso anche «Parlamento rock», che con tutto il rispetto per questo nostro tempo di contaminazioni suona francamente come una minaccia. «Siamo un po' ye-ye come voi» è il messaggio giovanilistico che ha tutta l'aria di adescare la misteriosa e sconosciutissima società giovanile. Ma l'iniziativa non sembra così diversa da quelle dei deputati-calciatori (che almeno fanno le partitelle di beneficienza), dei deputati-scalatori o delle deputatesse pittrici. Una specie di dopolavoro per ingannare la noia. O per finire tragicamente a Sanremo. Inoltre è già faticoso fare i parlamentari senza fare i rockettari... Foiba e vanità, quindi. Ma forse c'è anche qualcosa di più profondo in questa esplosione di suoni politici innovativi. Qualcosa che oltrepassa i cambi generazionali, la caduta dei miti, la memoria che si assottiglia. Il sociologo Mannheimer ha raccontato di aver fatto sentire VInternazionale a dei quindicenni che alla fine gli hanno chiesto cosa era. La politica chiede ormai così poco alla parola che questa finisce quasi sempre per darlo. Parafrasando e tirando alle estreme conseguenze questa bella formula di Giuseppe Pontiggia si potrebbe aggiungere che quando la parola proprio non ce la fa, quando politici emettono solo suoni sempre più lontani dalla realtà, ecco, allora arriva la musica. Questa musica di smaccato consumo e sconsiderato intrattenimento. Estrema risorsa di un mondo che non riesce più a parlare. Filippo Ceccarelli

Persone citate: Berlusconi, Cossiga, Giuseppe Pontiggia, Libertà, Mannheimer, Mastella, Mollicone, Santa Cecilia

Luoghi citati: Sanremo, Venezia