SCUSATE IL RITARDO
SCUSATE IL RITARDO SCUSATE IL RITARDO Sant'Alfonso è consacrata a cent'anni dalla fondazione CI sono chiese non consacrate a Torino, anche se regolarmente aperte al culto, magari da decenni. Il perché lo spiega mons. Giacomo Martinacci, cancelliere in Curia: «Circostanze contingenti possono far avviare i riti in un tempio, anche senza consacrazione ufficiale. A Torino, tuttavia, chiese "solamente" benedette sono poche - sottolinea Martinacci - Esempio? Quella della Crocetta, consacrata solo di recente». Altro esempio è S. Alfonso de' Liguori, di via Netro, dinanzi al Maria Vittoria. Mai consacrata anzi «dedicata», come recita il termine canonico) malgrado abbia un secolo di vita, però benedetta 2 volte: alla posa della prima pietra (il 2 giugno 1890) dal card. Di Netro, e all'apertura al culto (il 26 novembre 1899) dal card. Richelmy. «Storica lacuna» colmata solo ora con la solenne concelebrazione della messa, domenica 11, alle 10,30, da parte del cardinale Saldarmi e dei sacerdoti che prestano servizio in parrocchia; nella stessa circostanza, verrà consacrato anche il nuovo altare di marmo. Entrambi momenti culminanti di una serie di celebrazioni che ha avuto avvio il 17 settembre con la conferenza del vescovo Piergiorgio Micchiardi sull'«Aspetto pastorale del rapporto parrocchia/diocesi» cui hanno fatto seguito i due interventi di Franco Peradotto e Luciano Pacomio. Altre circostanze spiritualmente forti del centenario: la celebrazione penitenziale venerdì 9, alle 18 e il recital «Oltre l'invisibile» che i giovani della parrocchia tengono in chiesa, alle 21 di sabato 10. Consacrazione o (duplice) benedizione, dopo cent'anni Sant'Alfonso si presenta come una comunità spirituale viva e vibrante, con un parroco Lorenzo Gallo (don Renzo, come lo chiamano i suoi parrocchiani) in prima linea nelle molteplici attività comunitarie: gruppo giovani, circolo ricreativo anziani, oratorio, gruppo famiglia, casa di spiritualità in collina ed asilo. Sempre in trincea, malgrado un'età non più verde (66 anni) ed una infermità via via più grave, con la quale il sacerdote deve fare i conti ogni giorno e di cui, comunque, non ha mai fatto parola in oltre dieci anni di sofferenze pur mostrandone i segni. A questo proposito sono molti i parrocchiani «tiepidi» che dicono di aver rinnovato il loro impegno cristiano, grazie alla fede, alla «perfetta letizia» con cui questo sacerdote affronta la sua giornata pastorale fatta di sofferenza e di oltre 15 ore di lavoro al giorno. Al suo fianco tantissimi volontari, un vice, don Francesco, che si occupa prevalentemente di giovani, e una collaboratrice preziosa, suor Paola, un po' meno giovane di lui (ha 85 anni) che manda avanti con piglio energico la mensa dei poveri, distribuendo 120 pasti al giorno. Massimo Boccaletti La chiesa di S. Alfonso de' Ligi lori
Persone citate: Boccaletti, Franco Peradotto, Giacomo Martinacci, Liguori, Lorenzo Gallo, Luciano Pacomio, Martinacci, Piergiorgio Micchiardi, Richelmy
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