SANTANA di Paolo Ferrari

SANTANA SANTANA Una leggenda al Palastampa TIJUANA, Messico, è uno dei luoghi sacri del pop 1998. Merito di Manu Chao, già leader della Mano Negra, che nel suo recente lp «Clandestino» ha inserito un tormentone che recita «Welcome to Tijuana, tequila sexo Y marijuana». Pochi però tra coloro che ascoltano il delizioso album di Manu dal mattino alla sera, in casa, in macchina, dagli altoparlanti del centro sociale o da quelli dei Murazzi, sanno che la città messicana diede i natali, nel 947, ad una delle leggende più celebrate del rock Anni 70: Carlos Santana. Più semplicemente Santana, ovvero il nome della band in concerto giovedì 15 al Palastampa di Torino. Fondato nel 1966 come blues-band a San Francisco, dove il piccolo Carlos era giunto con la famiglia sei anni prima, il gruppo incise il proprio nome a caratteri cubitali nella storia del rock a partire dalla performance del 1969 a Woodstock. Seguì una sfilza di successi discografici, dall'album «Santana» (1969) ad «Abraxas» (1970), da «Caravanserai» (1972) a «Welcome» (1973), che di fatto chiuse il periodo di maggior fulgore del chitarrista e del suo gruppo, peraltro nel frattempo radicalmente mutato d'organico. Se il meglio di Santana in campo discografico è racchiuso in quel poker di anni, qualche ritorno di fiamma («Zebop!», 1981, «Blues for Salvador», 1989) non è mancato, né si possono negare i meriti del progetto in materia di apertura del rock verso l'immenso patrimonio ritmico e melodico dell'America Latina. Costante nel tempo, nonostante i numerosi cambiamenti nell'organigramma, è il feeling dal vivo della band, tuttora capace di suscitare emozioni in un pubblico che spazia tra generazioni e continenti. Del resto, Carlos e i suoi hanno venduto nel mondo qualcosa come 30 milioni di dischi, suonando, secondo un calcolo per difetto, davanti a circa 13 milioni di persone. Difficile considerarlo un pubblico di nicchia. Titolare dal 1993 di un'etichetta propria, la Guts & Grace, il cinquantunenne padrino della chitarra latin-rock continua a pubblicare dischi, magari ricorrendo a cover altrui o a raduni di famiglia. Il recente «Brothers» riunisce proprio il fratello, Jorge (batterista, leader nei Settanta di una band della Bay Area, i Malo), e il nipote, Carlos Hernandez, mentre tra i passaggi più intensi del suo concerto ci sono gli omaggi a Bob Marley, Omette Coleman e Jimi Hendrix. Da qualche anno, la Santana band ha un assetto stabile. Alle corde incandescenti di Carlos fanno da supporto le tastiere di Chester Thompson, la voce di Tony Lindsay, nonché una poderosa sezione ritmica, affidata al basso di Benny Rietveld e alla batteria del cubano Horatio Hernandez, a loro volta rinforzati dalle percussioni di Raul Redow e Karl Perazzo. Carlos non ha più i riccioloni di una volta e tende a mascherare la calvizie con ampio uso di cappelli, bandana e copricapi di vario genere. Né sono più i tempi in cui il suo arrivo in Italia scatenava incidenti che, proprio a Torino, rischiarono anche di costare la vita a un giovane autoriduttore. Era incendiaria la sua musica, un tempo, e lo erano anche le bottiglie che lo sfiorarono in occasione di un concerto romano. Ora tutto è più tranquillo, ci sono un po' di anni in più e qualche amico in meno. Come Jerry Garcia, al cui concerto funebre la musica di Santana suonò commossa e coinvolgente. Ma la strada di chi ha una chitarra a tracolla prosegue e porta sempre nuovi incontri. L'ultimo è assai significativo dal punto di vista culturale, oltreché strettamente musicale. Carlos è infatti ospite di un brano dell'album solista appena pubblicato dalla stella del rap americano Lauryn Hill, dei Fugees, che ha inteso così rendere pubblico omaggio a un artista decisivo per la visibilità dell'universo latino-caraibico nel pop mondiale. Il disco è primo in classifica negli Stati Uniti, e Santana sorride sornione. Il concerto s'inizia alle 21, la platea costa 50 mila lire, mentre spendendone 70 mila ci si può assicurare un posto a sedere numerato. La prevendita è attivata presso le rivendite abituali. Organizza Metropolis, tel. 011/53.55.29. Paolo Ferrari Carlos Santana. un erande della storia del rock, e, sotto, i Socrba, band di Monza SANTANA Una leggenda al Palastampa

Luoghi citati: America Latina, Italia, Messico, Monza, San Francisco, Stati Uniti, Torino