883 il numero della festa
883 il numero della festa 883 il numero della festa OPO un'estate di ulteriori successi, dalle vendite del disco «Gli anni» alla prima del film «Jolly Blu» a Venezia, riecco gli 883 a Torino. Appuntamento lunedì 12 al Palastampa, ore 21, biglietto 35 mila lire. Il giorno dopo al Teatro di Torino (piazza Massaua 9, ore 14,30) gli 883 incontrano i fans (diretta su Radio Veronica One ore 15-17, e alla fine proiezione di «Jolly Blu»). Per l'occasione lo scrittore Marco Bosonetto ci racconta un suo incontro con Max Pezzali, durante il quale ha indagato sui segreti degli 883. [r. t.] UNA volta sono stato seduto allo stesso tavolo di Max Pezzali per una specie di conferenza stampa. Lui si è piazzato in centro dopo aver firmato diverse dozzine di autografi; a me hanno assegnato un angolino nascosto e la moderatrice si è dimenticata di presentarmi. Insomma, c'erano tutti i presupposti perché lo odiassi. Invece, è sufficiente che Max apra bocca per spazzare come vento impetuoso ogni bruma d'invidia o risentimento. Sembra una persona umile e tranquilla, non fa calare quel che dice dall'alto della sua montagnetta di dischi venduti. E' simpatico, insomma. Inoltre dice cose assolutamente illuminanti sull'industria discografica, verità cristalline. Alla domanda «Qual è il tuo segreto per scrivere canzoni che piacciono a tutti, in cui ognuno può riconoscersi?», Max ha risposto più o meno così: «Il fatto è che a me vengono in mente le canzoni nei momenti più inopportuni. Per esempio quando sto guidando o comunque mentre sto facendo qualcosa che m'impedisce di prendere carta e matita e tirar giù la melodia o le parole. Così tutte quelle un po' complicate me le dimentico prima di arrivare a casa; invece memorizzo quelle più semplici, che poi diventano davvero le canzoni degli- 883. Dev'essere per questo che rimangono subito in testa a tutti». Secondo me, quello di Max è un segreto meraviglioso e io sto cercando di diffonderlo fra tutti i miei amici musicisti squattrinati che quando compongono qualcosa si ostinano a scartare le idee facili (loro, che sono degli snob inguaribili, naturalmente usano il termine «banali») a favore di quelle astruse («originali») e così non firmano mai autografi a nessuno. Max quel pomeriggio ha svelato un altro arcano, ha detto che tutti i suoi testi sono «autobiografici». Devo ammettere che su questa verità sto ancora meditando, a mesi di distanza. C'è qualcosa che non afferro, che mi sfugge. Mi ronza in testa «Hanno ucciso l'Uomo Ragno chi sia stato non si sa, forse quelli della mala, forse la pubblicità», e non capisco. Ma forse il mio concetto di autobiografia è troppo limitato. Marco Bosonetto Max Pezzali leader e mente degli 883 883 il numero della festa
Persone citate: Marco Bosonetto, Max Pezzali
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