LA FRACCI PER BECKETT di Sergio Trombetta

LA FRACCI PER BECKETT LA FRACCI PER BECKETT ANCORA due repliche di «Schiaccianoci», poi una grande festa, poi Carla Fracci, poi i danesi. Torino Panza entra nel vivo e riparte il 9 e il 10 al Teatro Regio con le ultime due repliche del nuovissimo «Schiaccianoci» che Maurice Béjart, direttore artistico del festival, ha costruito a propria immagine e somiglianza, immergendo nella musica di Ciajkovskij la propria infanzia marsigliese, punteggiando lo spettacolo con le foto di lui piecolino con la sorella, raddoppiati in scena dai danzatori. Domenica 11, una intera giornata di festa. Inizia alle 15 il Rudra Béjart Lausanne, la compagnia formata con gli allievi della scuola che il coreografo ha aperto a Losanna accanto alla sua compagnia. I giovani danzatori si lanceranno in estratti da «Dionysos» (omaggio a Versace che ne firmò i costumi), da «Variations don Giovanni» e da «La petite Messe solennelle». Chiude il nuovissimo assolo sul «Prelude à l'aprè-midi d'un faune». Poi sono di scena gli Aktuel Force con il loro hip hop. Alle cinque e mezza tutti in piazza Mollino per una «performance en plein air» con gli Aktuel Force e i percussionisti senegalesi di Doudou N'Diaye Rose. Alle 19 si torna in teatro con il Béjart Ballet Lausanne che presenta una prima italiana: «Dialogue de l'ombre doublé» con Christine Blanc e Gii Roman e una replica del «Sacre du printemps», uno dei massimi capolavori del maestro marsigliese. Chiudono la serata, in teatro, i percussionisti senegalesi. Martedì 13 e mercoledì 14 è di scena Carla Fracci (nella foto). Nostra signora della Danza è protagonista di «L'heure exquise» lo spettacolo a metà strada fra prosa e danza, regolato da Béjart e ispirato a «Giorni felici» di Samuel Beckett. Accanto a Fracci un fedelissimo di Béjart: Micha van Hoecke. Come sarà il Beckett in salsa coreografica? Béjart ha annunciato che madame Fracci, anziché nella sabbia, come vuole il copione di «Giorni felici», sarà immersa in una montagna di scarpine da ballo. Giovedì quindici altro momento forte del Festival con il Balletto Reale Danese. La sua è una storia particolare. Nato alla fine del 700, come tutti i teatri di corte, è cresciuto, lungo buona parte dell'800, con le cure di August Bournonville, ballerino e coreografo di lontane origini francesi. Formatosi a Parigi, alla danza romantica, Bournonville è il fondatore di un repertorio, di uno stile di danza speciale che i danesi hanno amorevolmente conservato per più di cento anni. «Napoli», in scena il 15 e il 16, è un ballettone in tre atti ambientato, ovviamente, a Napoli, con naufragio nel primo atto, discesa del regno del mare di Gennarino per riprendersi la fidanzata di cui si è innamorato il re del mare nel secondo atto, e festa finale nel terzo. Sergio Trombetta LA FRACCI PER BECKETT

Luoghi citati: Losanna, Napoli, Parigi, Torino