MILVA e il tango di Piazzolla all'Alfieri

MILVA e il tango di Piazzolla all'Alfieri MILVA e il tango di Piazzolla all'Alfieri SI apre al ritmo di «un pensiero triste che si balla», il concentrato calendario degli «Eventi d'autunno» al Teatro Alfieri. Il primo appuntamento del cartellone - che vale ormai da qualche anno come preludio alla stagione vera e propria - è proprio con il tango di Astor Piazzolla interpretato da Milva: la sensuale «rossa» sarà in scena dal 13 al 18 ottobre (spettacoli alle 20,45, nei festivi alle 15,30, biglietti a 38-45 mila lire, informazioni allo 011/562.38.00). Gli «eventi d'autunno» si concluderanno, dal 20 al 25 ottobre, con il musical «Sister act» che vedrà in scena Theresa Thomason nel ruolo che fu di Whoopi Goldberg. Un'accoppiata di stelle è, invece, quella che nei prossimi giorni accenderà il livido e scintillante firmamento tanguero. Milva & Piazzolla: l'accostamento - come molti ricorderanno - non è inedito, ma già felicemente sperimentato. La memoria sfuma sino agli anni di un incontro spettacolarmente fortunato: uno di quelli che sembrano propiziati dai numi tutelari delle arti. E ancora per celebrare, a distanza di anni, quel lieto connubio teatrale, ecco «El tango de Astor Piazzolla»: spettacolo che già nel titolo offre il suo omaggio al grande compositore. «Ci è sembrato doveroso che la nostra dedica fosse chiara» spiega Filippo Crivelli, regista dell'allestimento prodotto dal Piccolo Teatro di Milano. E ricorda, Crivelli: «Quando nell'84 Micheline Rozan, la direttrice del Theatre des Bouffes du Nord mi propose di curare la regia di uno sepattcolo con Milva e Astor Piazzolla accettai immediatamente con emozione ed entusiasmo. E nacque "El Tango", uno spettacolo felice che avrebbe avuto lunga vita». Dalla genesi del concerto-evento pito di rubare al bandoneon le note appassionate e struggenti o le più torbide e opache, le sonorità ambigue e quelle nitidamente liriche, per far vibrare le intense melodie di Piazzolla. Alcune furono scritte proprio per lo spettacolo dell'84, come il lamento d'amore e di solitudine «Oblivion» e il poetico congedo dal pubblico «Finale». O ancora il giocoso «Che Tango Che», o «Années de solitude», quasi un omaggio a Gabriel Garcia Marquez e al suo universo di carta, di geografie fantastiche, di immaginifiche saghe familiari. Altre «canzoni» (e le virgolette sono d'obbligo) sono, invece, riproposte da precedenti successi di Piazzolla, come «Los Parajos Perdidos» e «Vamos Nina», dialogo delirante dell'autore con una mendicante parigina, simbolo di una vita ai margini e di una trasgressiva scelta di libertà. Silvia Francia l o o a a l & MILVA e il tango di Piazzolla all'Alfieri di quindici anni or sono, applaudito da molte platee, a quella dell'odierna riedizione. Lo spettacolo è presentato con alcune varianti scenografiche e con una Milva «ancor più coinvolta da queste melodie e interprete sempre più matura e sapiente, che canta, come allora, in diverse lingue» precisa il regista. Al posto dell'indimenticabile Piazzolla c'è, sulla scena, l'agentino Daniel Panelli, accompagnato dal suo quintetto. A lui il com-

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