GIARDINO SEGRETO A VILLAR PEROSA

GIARDINO SEGRETO A VILLAR PEROSA GIARDINO SEGRETO A VILLAR PEROSA ICE il «giardiniere» più famoso d'Italia, Ippolito Pizzetti: «Il giardino è un tutto, dove entra tutto, di noi, del mondo che ci circonda, l'arte, il mito. Certo si può, o si è obbligati a vivere senza il giardino, ma non si può vivere senza il "senso" del giardino, il suo respiro cosmico». E' quanto conferma, più ancora che con le parole con le immagini, trionfanti di bellezza nel giro delle stagioni, tra i ciliegi rosa in fiore e la neve con il suo splendore crudele, Marella Agnelli, «fotografa» e ormai anche naturalista che nel consegnarci il suo Giardino segreto scritto per Rizzoli insieme alla nipote Marella Caracciolo Chia e Paolo Pejrone, studioso fattivo capace come pochi di mettersi in GIARDINO SEGRETO Marella Agnelli Rizzo/i pp. 218, L. 90.000 ROBINSON IN CITTA* Ippolito Pizzetti Àrchinto pp. 148, L. 20.000 ascolto della natura, ci invita non solo a scoprire la suggestione dei boschi, dei viali, dei laghi che avvolgono a Villar Perosa la residenza ormai secolare delle estati e non solo, d'una grande famiglia, il «castello» per i concittadini, ma a attraversare la storia di quella «casa della vita» come la chiamava il Senatore per il quale la valle ruvida del Chisone è stata (e così è anche per le nuove generazioni) «appartenenza, orgoglio, rifugio». Un rifugio (talmente speciale da avere per chi ne è fuori un sapore di leggenda, di «altrove» ma insieme di inaspettato sapore domestico), cui gli Agnelli approdano da piccoli benestanti con Giuseppe Francesco che a metà '800 pensa non tanto ai cactus, alle araucarie, alle spalliere di rose, quanto ad allevare bachi da seta, già creando attorno a sé lavoro. Ma il luogo è storia, ha l'impronta dello Juvarra e dei Savoia, chiede attenzione. Che sarà soprattutto femminile, cominciando nel nome di Aniceta, la madre del fondatore della Fiat, il giardino della quale è tuttora il cuore del paradiso di Villar, per arrivare, attraverso Clara e Virginia, all'avventura di que¬ sti ultimi decenni che l'autrice del libro compie con Russell Page (e Gae Aulenti) in appassionata quanto dialettica collaborazione. Perché la genialità di questo mago inglese del paesaggio nello sfoltire, alleggerire, disegnare il nuovo, la depositaria di una memoria che affonda le sue radici nella humus medesima della terra, sente talvolta di doverla attutire, imponendo il rispetto per l'opera di chi «c'era da sempre», primo tra tutti il mitico giardiniere capo Aloisio, ben sapendo entrambi, e con loro anche Page, che la forza d'un giardino è anche o forse soprattutto nell'essere «la metafora ideale per la comunione tra presente e passato». E se questa certezza ha inciso tanto profondamente nelle scelte della protagonista di Villar, altrettanto è avvenuto a Ippolito Pizzetti, trattandosi non di uno ma di cento, di mille giardini quanti, sparsi per il mondo, ne ha frequentati, aiutati a crescere, amati nella sua lunga e bellissima storia di letterato-paesaggista. Anche quando il giardino da luogo fisico di esplorazione, di ricerca, di sfida, diventa luogo dello Una veduta di Villar Pei Marella Agt «fotografa» e naturatisi invita non s a scoprire la suggestic dei viali, de che awolg< la residenza di famiglia, ma ad attr; storia della «casa come la eh il Senatore GIARDINO SEGRETO Marella Agnelli Rizzo/i pp. 218, L. 90.000 ROBINSON IN CITTA* Ippolito Pizzetti Àrchinto pp. 148, L. 20.000

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