Federico Zeri cede forzieri

Federico Zeri cede forzieri LA POSTA IN GIOCO Federico Zeri cede forzieri NAGRAMMI .E SINONIMI. Stefano Del Prete (Cuneo) mi ha procurato qualche insonnia dopo avermi chiesto se esistono casi di anagrammi fra sinonimi. D'istinto io ho risposto «ma certo!», ma poi trovare esempi non è tanto facile. Mi è tornato in mente un buon esempio: adulatore = laudatore (Laudatore è un arcaismo). Dopo, il buio. Ora non venitemi a fare il solito discorso sull'inesistenza dei sinonimi. Non esistono i sinonimi assoluti, ma i sinonimi esistono, e per esserlo due parole devono avere la stessa categoria grammaticale, cosa che non capita ai castorini rosicanti di un bell'anagramma di Carmelo Filocamo (Locri, RC). Ci sono molti casi in inglese: angered e enraged significano entrambi «arrabbiato» e anche astronomers = moon-starers non saprei tradurlo ma mi pare che possa funzionare. In realtà, leggendo repertori come l'Augarde (The Oxford Guide to Word Games, Oxford University Press 1984) si trovano molti anagrammi inglesi meravigliosi: è una lingua che si presta all'anagramma definitorio: the eyes - they see; the aristocracy = a rich Tory caste; a quello satirico: mother-in-law (la suocera) - woman Hitler; fino a quello addirittura aritmetico: one + twelve = two + eleven. Ma certo non si può parlare di sinonimia. In questo campo si possono far rientrare tutte le varianti lessicali: per esempio, il padule che è la stessa cosa della palude, o frugolare che significa lo stesso di grufolare. Sono anagrammi con poca movimentazione di lettere, ma il loro principale difetto è la presenza di una comune base etimologica. Lo stesso difetto (che rabbia!) lo ha un anagramma che ci porta da una lingua all'altra: il francese dépenser (dal latino dispendere) è perfettamente tradotto dall'italiano spendere (dal latino expendere): la mezza etimologia comune è il latino pendere. PER ZERI. Anni fa, quando Giu- Scriv«La pin giLa StTuttvia Mar10To e a sta o» mpa bri co 32 6 o lio Andreotti incominciò a essere accusato di collusioni ed effusioni con la mafia, a me telefonò l'enigmista Franco Diotallevi (Roma) per raccontarmi un anagramma che non aveva fatto lui ma aveva sentito in giro. L'anagramma era: «On. Giulio Andreotti = Un gelido Totò Runa». Gnaffe e birignaffe! avrebbe esclamato Cocco Bill Certo è un anagramma mica male, anche se per far tornare i conti si è dovuto aggiungere l'«on.» di onorevole, con il guaio che il Giulio Andreotti che baciava Riina era ancora onorevole, mentre quello che veniva accusato del bacio era già senatore. Ma non stiamo a guardare il capello: era un anagramma magnifico. Poche settimane dopo, l'Espresso citava questo anagramma e lo attribuiva a Federico Zeri. Quando si parla di anagrammi e giochi di parole in genere tutto è possibile. Nella fattispecie e possibile che l'anagramma del gelido onorevole si sia tramandato oralmente, come una barzelletta, oppure che la stessa idea sia venuta a Zeri e contemporaneamente a qualcun altro. Se uno ha l'illuminazione di cercare le lettere di Totò Riina dentro a quelle di Giulio Andreotti, arriva al gelido Riina quasi obbligatoriamente. Poco importa, insomma: sono le note tendenze apocrife dell'anagramma. La notizia sorprendente era che un grande storico dell'arte si dilettasse con giochi del genere. Provando ad applicare al suo nome-e-cognome le stesse attenzioni che lui aveva riservato ad Andreotti si era però meno fortunati. Io gettai la spugna dopo aver ricavato un misero Federico Zeri = cede forzieri. Non potevo immaginare che si trattasse di un anagramma a memoria futura: allora non significava nulla, ma nelle disposizioni ereditarie che si sono conosciute ora Zeri ha effettivamente ceduto forzieri, regalato tesori d'arte che speriamo si possano presto vedere, in sua memoria. Stefano Battezzagli ghi | Scrivete a «La posta in gioco» La Stampa Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino

Luoghi citati: Locri, Roma, Torino, Zeri